Pescara. I sindacati Slc Cgil Abruzzo e Fisascat Cisl Abruzzo esprimono preoccupazione per quello che sta accadendo attorno alla vicenda Naiadi e proprio per questo i lavoratori dell’impianto sportivo di Pescara hanno deciso di continuare il presidio permanente sotto il palazzo della Regione Abruzzo, almeno fino a quando non ci sarà una data certa per la riapertura.
“Assistiamo, con profonda preoccupazione, al dibattito pubblico che si sta consumando in queste ore, attorno al futuro del complesso sportivo Le Naiadi di Pescara e dei suoi lavoratori. Nelle dichiarazioni rilasciate dai vari esponenti politici, sembra smarrito quello che per noi deve tornare ad essere il principale obiettivo delle parti Istituzionali, a tutti i livelli: individuare una soluzione capace di consentire l’immediata riapertura del Centro Sportivo. Il dibattito politico, dentro e fuori la maggioranza che sostiene l’attuale Giunta regionale, tra chi sostiene la validità del Project Financing e chi vede come unica soluzione quella di affidare la gestione dell’impianto al Comune di Pescara (che avverrebbe necessariamente attraverso un soggetto terzo), rischia di pregiudicare l’immediata riapertura del Centro Sportivo e di bruciare l’intera stagione estiva, compromettendo in modo irrimediabile anche la condizione dei lavoratori”.
“Vista la situazione”, precisano, “una volta garantita la tempestiva riapertura del Complesso Sportivo, è evidente a tutti che bisognerà, da subito, ragionare per individuare una soluzione di più ampio respiro che sia in grado di rilanciare il Centro Sportivo con i necessari investimenti da realizzare (fondamentali per tornare a dare una stabile prospettiva all’impianto e a tutta la forza lavoro impiegata). Su quest’ultimo aspetto e per evitare inutili e improbabili strumentalizzazioni, riteniamo che non esista una soluzione che, a prescindere, possa funzionare meglio di un’altra. A distanza ormai di due anni dal bando che aveva assegnato la gestione provvisoria della struttura, è ormai evidente”, sostengono Cgil e Cisl, “una grande responsabilità della Regione Abruzzo: quella di non essere ancora riuscita a individuare una soluzione in grado di rispondere all’emergenza in atto e dare prospettive al Centro Sportivo e ai suoi lavoratori”.