Chieti. Una donna è morta a seguito di un intervento chirurgico programmato. I parenti della vittima si sono rivolti ai carabinieri e la Procura di Chieti ha aperto una indagine. La paziente, 65 anni, originaria di Lanciano, era entrata all’ospedale di Chieti il 19 settembre per una ablazione cardiaca ed è morta alle 12 del 6 ottobre. La mattina del 20 settembre la donna è entrata in sala operatoria. Quando alle 15:30 i figli sono arrivati in ospedale hanno scoperto che la donna si trovava nel reparto di rianimazione in stato di coma. Grazie anche alla ricostruzione delle compagne di camera i familiari hanno scoperto che la paziente, subito dopo essere rientrata in stanza, sembrava che stesse abbastanza bene. Aveva parlato tranquillamente anche con le vicine. Poi all’improvviso si sarebbe assentata, come se si stesse addormentando. E a quel punto è scattato l’allarme dei sanitari che si sono accorti che qualcosa non andava dall’andamento dei sistemi di monitoraggio cui la donna era ancora legata. Secondo una prima ricostruzione dei medici lo stato di coma potrebbe essere addebitato a una prolungata ipossia ovvero l’assenza di ossigeno. Le cause però sono ancora sconosciute. Ora sarà l’autopsia a far luce su cosa sia accaduto veramente alla donna e si ci siano responsabilità mediche.