L’Aquila. La Commissione regionale “Politiche Europee”, ha approvato all’unanimita’ una Risoluzione proposta dal presidente Luciano Monticelli, relativa al libero esercizio della professione di artista di strada. La normativa comunitaria prevede che, in caso di approvazione di normative che possano intralciare la libera concorrenza fra soggetti di nazionalita’ diverse, le Regioni abbiano facolta’ di inviare alla Commissione Europea delle Osservazioni, con cui richiedono una revisione del testo. Per il presidente della Commissione “Questo caso e’ nato dal nuovo regolamento di polizia municipale di Ede, citta’ olandese di circa centomila abitanti, secondo il quale ogni cittadino che voglia esibirsi in pubblico come Busker, ovvero suonatore girovago, deve presentare domanda scritta con almeno cinque giorni di anticipo. L’Abruzzo ha invece chiesto a Bruxelles di rivedere la norma, ritenendo che una misura cosi’ restrittiva possa ostacolare significativamente la prosecuzione di questo modello di vita e di lavoro, che puo’ offrire un grande contributo allo sviluppo culturale, specialmente dei piccoli centri”. Per Monticelli “La nostra posizione vede la norma del Comune Olandese di Ede, sicuramente come una barriera contro il libero esercizio della professione di Busker, visto che cittadini di altri Paesi potrebbero avere seri problemi ad interagire con tanto anticipo con la burocrazia olandese. Alla la Commissione consiliare – sottolinea il presidente – premeva soprattutto tutelare uno stile di vita e di lavoro, quello degli artisti di strada, che puo’ vantare una nobile tradizione culturale, e ha strutturalmente bisogno di rapido movimento da un luogo all’altro, senza un piano a lungo termine delle esibizioni previste”. Nel rallegrarsi per l’unanimita’ raggiunta Monticelli precisa che “Su un tema non di primissimo piano come questo, la Commissione regionale ha offerto un segno di maturita’. Spesso ci lamentiamo delle regole europee inutili e dannose, come quelle sul diametro delle vongole o dei cetrioli, ma la verita’ e’ che dobbiamo imparare a interagire in modo costruttivo con le istituzioni comunitarie. Lo dimostra bene il caso della Direttiva Bolkestein: se l’Italia avesse fatto tutto quello che si poteva quando era ora, oggi non saremmo costretti a ricorrere in tribunale per difendere il settore turistico del nostro Paese”. La Commissione Consiliare Politiche Europee ha suggerito infine a Bruxelles che, in alternativa alla registrazione cartacea, ai Buskers puo’ venire offerta la possibilita’ di segnalare la loro presenza attraverso una veloce e semplificata procedura informatica.