“Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, al momento siamo in una situazione che mostra una tendenza in aumento”, rileva il
monitoraggio settimanale del ministero della Salute che riporta una analisi dei dati relativi al periodo 27 luglio-2 agosto 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020.
“Persiste, infatti, una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, spesso associati all’importazione di casi da Stati esteri. Si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti di quarantena, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e
sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale. Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra sempre più dei segnali che richiedono una particolare attenzione: l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 20/7-2/8) è stata di 5.8 per 100 000 abitanti, in aumento rispetto al periodo 6/7-19/7”.
“La situazione descritta nel report, relativa prevalentemente ad infezioni avvenute alla seconda decade di luglio 2020, mostra segnali di allerta. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/PPAA e di mantenere alta l’attenzione alla preparazione di interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento. A livello nazionale, si osserva complessivamente un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente: l’aumento è soprattutto in persone asintomatiche”.
“In tutte le Regioni e province autonome sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da Covid nella settimana di monitoraggio corrente e negli ultimi 14 giorni si osservano stime dell’indice di trasmissione Rt superiori ad 1 in undici Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai, ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali. Il riscontro di nuovi casi di infezione in tutte le Regioni, si spiega nel rapporto, in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione, vengono segnalati sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Questo evidenzia come ancora l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa. Si segnala inoltre in molte Regioni la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione e/o da Stato Estero, e si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida. Va tuttavia precisato che in alcune di queste Regioni, seppure in aumento, il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è basso (inferiore a 10
casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000) e in nessuna delle Regioni sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati. Le stime Rt tendono a fluttuare in alcune Regioni in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. In alcune realtà
regionali, anche se i casi sono diminuiti, continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante”.