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Messa in sicurezza di A24 e A25, Tar: lavori urgenti con soldi Mit, accolto ricorso di Strada dei Parchi

Redazione Centrale di Redazione Centrale
9 Giugno 2017
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L’Aquila. ”I lavori per la messa in sicurezza urgente già avviati da SdP devono andare avanti velocemente. Non si possono frapporre ulteriori ostacoli e rallentamenti burocratici, visto il carattere di urgenza e i tempi stretti per portarli a conclusione: 550 giorni. E’ questa la decisione del Tar del Lazio che ieri, con un’ordinanza cautelare, ha accolto le richieste di Strada dei Parchi che chiedeva chiarezza, proprio sui lavori di messa in sicurezza urgente che serviranno ad impedire, in caso di sisma, fenomeni come lo “scalinamento” sui viadotti delle autostrade A24 e A25”. Lo scrive Strada dei Parchi in una nota. ”Il Giudice amministrativo ­ prosegue ­ ha preso atto che si tratta di “lavori già autorizzati dal MIT”, ordinati e sollecitati alla concessionaria SdP, “i cui cantieri sono già stati avviati”.

E, visto che il Ministero nel suo “ordine” non aveva previsto come finanziarli, il TAR indica la strada. Il giudice amministrativo ha disposto che le somme da utilizzare siano quelle delle “due rate del prezzo di concessione”. Somme accantonate per le annualità 2015 e 2016 da SdP in un fondo speciale vincolato e destinato al Ministero, per un ammontare di circa 111 milioni di euro. Nel provvedimento, il tribunale amministrativo ha ritenuto “sussistente il grave pericolo” “in merito alla mancata tempestiva realizzazione degli interventi per il cosiddetto antiscalinamento nelle tratte autostradali A24 e A25”. E poi nel dispositivo rileva come “il Ministero ha autorizzato gli interventi per prevenire il fenomeno dello scalinamento degli impalcati, ma nulla ha predisposto in ordine al finanziamento degli interventi progettati”. Da qui la decisione di utilizzare le somme già accantonate da SdP”. ”Ma soprattutto l’ordinanza del TAR ha ribadito che i canoni del prezzo di concessione, pari a 56 milioni l’anno, devono essere pagati al Ministero e non all’Anas. Proprio il pronunciamento del TAR su questo punto è decisivo e chiarificatore, visto che con un sub­emendamento alla Manovra di bilancio, la scorsa settimana, si è fatta passare l’idea che il canone delle autostrade A24 e A25 debba essere appannaggio dell’Anas. Quest’ultima
infatti non è più l’ente concedente, in quanto tutte le relative competenze sono state trasferite al Ministero, a partire dal 1 ottobre del 2012”, conclude.

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