Chieti. Scongiurare la realizzazione del centro commerciale ‘Megalò 2′ a Chieti Scalo per la pericolosità dell’intervento “su un’area di grande criticità ambientale e per la presenza di un’asta fluviale di particolare rilievo dimensionale”. E’ quanto ribadisce il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, in una lettera inviata a dirigenti regionali, amministratori competenti per territorio e, per conoscenza, al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, Francesco Testa. Un allarme, scrive il governatore, che “ancora oggi non trova la produzione di quegli atti attesi e volti a salvaguardare un interesse pubblico prima ancora di un possibile diritto privato”. La circostanza, poi, che alcune associazioni ambientaliste hanno interessato i Carabinieri Forestali su attività lavorative in corso nel sito, “mi induce – scrive D’Alfonso – a rinnovare la richiesta di sottoporre la questione a un’approfondita analisi di tutti gli interessi coinvolti e nel tener in debito conto della preoccupazione, per l’evidente pericolosità ambientale connaturata all’intervento stesso, che si verrà a concepire in una zona estremamente delicata e sensibile a stravolgimenti insensati”. Il governatore auspica “l’attivazione di ogni possibile iniziativa, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, finalizzata ad acquisire tutte le opinioni e determinazioni, anche rinnovando passaggi procedimentali già svolti, capaci di scongiurare azioni ritenute estremamente negative e foriere di possibili malaugurate conseguenze per l’ambiente e la vita sociale delle comunità limitrofe”.
il governatore si pronuncia dopo qualche giorno dalla diffida fatta dalla associazioni che avevano denunciato le ruspe al lavoro nell’area di Megalò2. Wwf, Confcommercio, Confesercenti e Cna avevano inviato una segnalazione ai Carabinieri Forestali di Pescara e di Chieti chiedendo “l’immediato intervento delle amministrazioni municipali interessate e della stessa Regione che devono difendere l’interesse della collettività nei fatti e non soltanto nelle pubbliche dichiarazioni”. “Poiché non esiste al momento, per quanto in pubblica conoscenza, alcuna autorizzazione ad avviare il cantiere per la realizzazione del progettato ulteriore centro commerciale a poche decine di metri dal fiume, si chiede alle autorità in indirizzo di voler verificare di quali lavori si tratti, se esistano o meno le relative autorizzazioni e di perseguire ogni eventuale violazione”. Le associazioni ambientaliste e le organizzazioni di categoria insistono anche su un altro punto: “Il parere emesso dal Comitato VIA nel 2017 di improcedibilità dell’istanza di proroga alla realizzazione delle opere edili relative a Megalò 2, confermato con un successivo giudizio – sottolinea l’avvocato Francesco Febbo – è pienamente valido ed efficace. Si tratta a tutti gli effetti di un divieto assoluto dal quale consegue che i pareri autorizzatori
edilizi rilasciati dai Comuni sono da ritenersi privi di valore e dunque da revocare immediatamente. Presenteremo una formale diffida, del resto già anticipata in una nota stampa, nei confronti dei Comuni di Chieti e di Cepagatti affinché revochino i precedenti titoli edilizi rilasciati alla società”.