L’Aquila. Per il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, in quota Fratelli d’Italia, i nostalgici del fascismo che sarebbero vicini a Fratelli d’Italia sono un fenomeno marginale “e francamente grottesco. Si sbaglia a dargli tanto peso per la costruzione di fantasiosi teoremi”, dice in un’intervista a La Stampa. Per Marsilio è un fenomeno che riguarda solo “qualche mitomane. Qualche relitto paranoico. Il nostalgismo era una cosa che aveva al limite una sua dignità umana”.
“Si poteva capire il nostalgismo di chi, a vent’ anni, si era trovato a combattere”, sottolinea Marsilio, gente che “a 15 o 20 anni aveva vissuto un’epopea. Questi che scimmiottano il passato sono un fenomeno che andrebbe indagato con gli strumenti della psichiatria”.
Secondo il governatore, la destra ha elementi che “la caratterizzano a prescindere dai tempi. Oggi in particolare in un mondo globalizzato, con identità fluide, è la consapevolezza delle proprie radici, del proprio patrimonio culturale, intorno al quale tramandare una tradizione”. Il sovranismo “è la rivendicazione di un principio sempre meno rispettato, e cioè che la sovranità è del popolo, non di piccole presunte élite illuminate che si arrogano il diritto di decidere per tutti. E poi, su una scala più ampia, la riaffermazione di spazi decisionali nazionali in un mondo dove organizzazioni sovranazionali e anche società private multinazionali, finanziarie, economiche, oggi sono più forti degli Stati stessi”. Per Marsilio “non c’è contraddizione tra il vivere in un mondo evoluto, con tecnologie dati e trasporti sempre più veloci, e il piacere e il gusto di conservare tradizioni che hanno secoli di storia”.