L’Aquila. Maretta nel nuovo consiglio e stabilità di governo a rischio già prima di cominciare. Parte in salita l’avventura del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, soprattutto a causa della riduzione del numero dei componenti che ha scontentato liste civiche e territori. Niente assessori infatti tra gli eletti nell’Abruzzo interno e in tutta la provincia dell’Aquila. Dall’entroterra regionale, che allo stato delle cose rimane a bocca asciutta quanto a rappresentanza nell’esecutivo, potrebbe arrivare il primo scoglio per D’Alfonso. A parte l’esterno Giovanni Lolli, non ci sono rappresentanti in tutta la provincia dell’Aquila, non ci sono esponenti della Marsica e della Valle Peligna. Basterebbero tre consiglieri assenti in maggioranza per rendere ingovernabile la Regione. Il democratico Pierpaolo Pietrucci ha fatto un passo indietro per fare spazio a Lolli, e gli altri cinque componenti di giunta sono stati distribuiti nelle altre province abruzzesi. Ci sono poi le reiterate recriminazioni che arrivano da Abruzzo Civico guidato dall’ex giornalista Rai Giulio Borrelli, che conta due consiglieri, tra cui Andrea Gerosonimo della valle Peligna. Secondo Borrelli “è stato percorso insieme un pezzo di strada importante, poi rimpicciolito, si potrebbe ampliare di nuovo, ma dipende dalla volontà nella considerazione che ho bisogno di persone che risolvano i problemi, non li creino». C’è poi la singolare situazione della lista più votata dopo il Pd, Regione Facile, che conta due consiglieri tra cui il marsicano Lorenzo Berardinetti, e che è rimasta a bocca asciutta.
Luciano D’Alfonso, quindi, avrà il difficile compito di riuscire a garantire equilibrio nell’assegnazione d’incarichi e commissioni per le quali in molti si aspettano tanto anche perché in pochi potrebbero rendere complicati anche gli equilibri consiliari poiché basterebbero i primi mal di pancia a rendere difficile la vita al nuovo Consiglio Regionale. Potrebbero bastare i fedelissimi di Borrelli, certamente scontenti, o Berardinetti, che tanto ha dato e poco ha avuto. Potrebbe bastare lo scontento di Pierpaolo Pietrucci che molti passi indietro ha dovuto fare nelle trattative per la formazione della Giunta. Potrebbe bastare così poco per rafforzare l’opposizione e immobilizzare l’attività di maggioranza.
La seduta del primo Consiglio Regionale a Palazzo dell’Emiciclo è fissata per lunedì con la quale si darà il via all’attività amministrativa della X legislatura guidata da Luciano D’Alfonso. Il primo punto all’ordine del giorno è la costituzione dell’Ufficio di Presidenza provvisorio e l’elezione del Presidente del Consiglio, che avviene a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi dei membri dell’assemblea e che vede in pole position un altro esponente Pd, Giuseppe Di Pangrazio, marsicano. Gianluca Rubeo