Francavilla al Mare. “No grazie”. Perchè Antonio Luciani si definisce il sindaco “dell’ultima piccola Svizzera rimasta”, la neutralità alle porte della Grande Pescara.
Dice no, anche se la cosa lo riguarda solo ‘geograficamente’, per confini provinciali, non per questioni ideologiche: “In teoria sarei anche favorevole all’idea della Grande Pescara, di un’area metropolitana organizzata: ma, visto come sta andando mi rendo conto che non abbiamo né una classe politica locale né una classe amministrativa in grado di gestire questa cosa”.
Luciani ragiona a prescindere dal fatto che il suo comune è in un’altra provincia, consapevole che la Nuova/Grande Pescara comunque avrà un impatto su Francavilla: “Sono consapevole che si farà, a prescindere dagli interlocutori. Il meccanismo non si fermerà”, ripete forse parlando al sindaco di Montesilvano che nei giorni scorsi si augurava un intervento della politica regionale per ridiscutere il progetto. “Vista da fuori, la paura è che questa cosa mantenga il rischio di finire in un disastro cosmico” puntualizza Luciani “io mi sarei opposto non per l’idea in sé, ma per il momento storico. Francavilla non avrebbe da guadagnare da questa fusione.
Abbiamo caratteristiche diverse, anche se siamo attaccati. E non c’è un motivo vero del perché certe cose vengano inglobate. Se fosse stato necessario, avrei difeso il mio ‘campanile’ non per motivi campanilistici, ma perché Francavilla ha caratteristiche proprie positive: faccio un esempio sperando di non essere frainteso. Noi, oltre a non avere fin qui la criminalità di Pescara, abbiamo mantenuto un buon rapporto tra prezzi e mattone. Certi affitti alti sono il segno di una qualità che ci ha permesso di fare delle scelte e selezionare la nostra offerta. Il tutto in una dimensione più familiare e con una buona qualità della vita”.
Per Luciani Francavilla è in crescita, lo si vede dalle manifestazioni estive “che richiamano non solo turisti ma anche un gradimento e riconoscimento diffuso senza travalicare certi limiti, noi garantiamo una qualità senza avere gli stress delle città: noi in sostanza nella nostra dimensione di paese-città ci stiamo bene e vogliamo difenderla”.