Pescasseroli. Dopo anni di lavoro duro e appassionato, venerdì 5 Febbraio è stato finalmente lanciato il progetto “L’Orso e la Formica”, reperibile nel portale web: www.orsoeformica.it. Il progetto si configura come un viaggio in equilibrio tra emozione e scienza, per conoscere l’orso dell’Appennino e le sue montagne, lungo un percorso che unisce le potenzialità e la forza del mondo virtuale con la realtà di un mondo bellissimo, fatto di professionalità, fatica e tanta passione.
Molti i temi esplorati nel corso del progetto, come ad esempio la forza e la peculiarità del binomio Orso-Appennino, le connessioni che legano questo animale al suo ambiente e soprattutto quali sono i motivi che rendono l’orso marsicano un esemplare così unico e vitale nonostante la sua vulnerabilità. Tutte domande a cui il Progetto punta a rispondere.
Il punto di forza de “L’Orso e la Formica”, inoltre, consiste nell’essere stato pensato sia per il grande pubblico sia per gli appassionati della montagna e degli animali, coniugando quindi l’interesse degli specialisti a quello dei neofiti che sentono di volersi avvicinare a questo mondo e imparare curiosità su questo splendido animale, il tutto con un’attenzione particolare al mondo delle scuole.
Il Progetto è nato cinque anni fa grazie all’incontro di professionalità diverse ma con una stessa motivazione e dal comune desiderio di mettere a frutto le rispettive capacità tecniche, artistiche e culturali per realizzare una serie di prodotti di comunicazione innovativi. Il lancio del sito e del progetto arriva a conclusione di un lungo percorso di produzione e raccolta dei materiali. Anni di lavoro di campo e di ricerca per ottenere fotografie, sequenze e illustrazioni sorprendenti e analizzare centinaia di testi e articoli scientifici, frutto di una lunga collaborazione tra ricercatori, studenti, tecnici e volontari.
Un lavoro appassionato e meticoloso portato avanti da Elisabetta Tosoni, ricercatrice e biologa e dai
fotografi e documentaristi Bruno D’Amicis e Umberto Esposito, sotto l’egida del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che ha creduto e supportato il progetto fin dall’inizio e con il sostegno dell’Associazione Obiettivo Mediterraneo.
Attraverso storie e immagini evocative “l’Orso e la Formica” vuole divulgare non solo aspetti peculiari della biologia, del comportamento e dello stato di conservazione di questo plantigrado, ma anche (ri)svegliare il senso di meraviglia, rispetto e appartenenza al contesto ecologico dell’animale e incoraggiare il pubblico, attraverso consigli pratici, a riflettere sulle piccole scelte quotidiane che ognuno di noi può fare per la conservazione dell’orso e dell’ambiente.
Gli Autori sono convinti, infatti, che “l’incontro fra scienza e emozioni può rappresentare il tessuto connettivo atto a colmare la distanza fra uomo e natura, a far aumentare la consapevolezza e il coinvolgimento delle persone nei confronti della salvaguardia dell’orso e del suo ambiente” e che “la coesistenza tra uomini e orsi dovrebbe nascere da un rinnovato rapporto con il mondo naturale, il cui futuro dipende dalle scelte che facciamo oggi”.
L’orso, d’altronde, rientra nella lista delle specie cosiddette “ombrello”, la cui tutela può assicurare di riflesso la sopravvivenza di molte altre specie e di importanti processi ecologici. E anche a livello mediatico l’orso è un catalizzatore di attenzione che può stimolare e suscitare un maggiore coinvolgimento del grande pubblico e delle amministrazioni nelle attività di conservazione e nel dibattito sulle questioni ambientali.
Tra il giorno in cui un cucciolo d’orso viene concepito e la sua nascita trascorrono circa otto mesi. Ed è in questo stesso arco di tempo che si svolgerà il percorso esperienziale di l’Orso e la Formica. Ogni due settimane, seguendo il ritmo delle stagioni, degli orsi come degli uomini, verranno aggiunti contenuti sempre nuovi. Il lettore avrà, inoltre, la possibilità di “immergersi” nella vita di orsi reali osservando, leggendo ed ascoltando non solo storie di orsi, ma anche racconti personali provenienti da varie fonti. Il portale web inoltre segna soltanto l’inizio di quella che potrebbe diventare una produzione diversificata di prodotti di comunicazione con l’obiettivo di raggiungere ogni tipologia di pubblico, e soprattutto i più giovani.
“Sono molto felice di questo traguardo”, dichiara il Direttore del Parco, Luciano Sammarone, “perché proseguiamo in un percorso di sensibilizzazione finalizzato a migliorare la conoscenza di questa sottospecie unica al mondo e così consentiamo ad un pubblico sempre più vasto di acquisire la consapevolezza di quanto importante sia tutelarlo insieme al suo ambiente”.