L’Aquila. Tra un appuntamento e l’altro il governatore D’Alfonso riesce a trovare un attimo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E lo fa usando i social e scrivendo un lungo post su quello che è stato Luciano e quello che sarà. Niente più sconti, lascia intendere, ora di gioca duro. “Nella prima parte della mia vita non ho mai sporto denunce per questioni relative alla politica. Da lunedì 11 febbraio 2013 ho deciso di mutare la mia attitudine nei confronti di chi usa le parole come schizzi di fango tesi a opacizzare la dignità e l’onorabilità degli avversari”. Esordisce così il Presidente della Regione “Per quasi sette anni ho atteso in silenzio che venissero a compimento gli accertamenti della magistratura sul mio operato, sollecitati dalle insinuazioni di chi – non riuscendo a battermi sul piano elettorale – ha cercato di scalzarmi dall’agone politico percorrendo la via giudiziaria”. E continua “In tutte le sedi penali e contabili è stata acclarata la liceità della mia azione amministrativa, ma quello che ho passato mi ha segnato dentro e non lo auguro ad alcuno, neanche ai barellieri di puro odio nei miei confronti. Adesso è finito il tempo di porgere l’altra guancia. Chi intende denigrare la mia persona o il mio agire deve sapere che sarà sottoposto al vaglio del suo giudice naturale. E’ una battaglia di civiltà e di giustizia che devo in primis a me stesso e alla mia famiglia, e poi alle centinaia di migliaia di persone che hanno riposto la loro fiducia in me per otto impegnativissime elezioni” conclude. Anche l’integerrimo D’Alfonso cede al fascino dello sfogo sui social e lo fa sulla scia di tanti altri esponenti del mondo politico affinché il messaggio, forte e chiaro, possa giungere a tutti. @fededimarzio84