L’Aquila. “I cani sono migliori degli esseri umani perché sanno ma non dicono” scriveva Emily Dickinson. Ma quando oltre a non dire, i nostri amici sono capaci anche di prestare soccorso in caso di necessità, ecco che il loro valore cresce incredibilmente. A tal proposito, si è appena concluso a Brienza – in provincia di Potenza – il corso di addestramento di tre giorni delle unità cinofile di ricerche in superficie del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Iniziato venerdì 23 aprile, l’evento formativo ha visto la partecipazione di circa 12 cani e dei loro conduttori provenienti dalle unità cinofile del Soccorso Alpino e Speleologico di Basilicata, Calabria, Puglia, Piemonte, Molise e Abruzzo.
L’unità cinofila abruzzese del Soccorso Alpino e Speleologico ha preso parte all’iniziativa con le sue due unità operative di ricerche in superficie e due cuccioli in formazione, oltre al cane molecolare del Soccorso Alpino nazionale che si trova in Abruzzo. L’evento, inserito a pieno titolo nel piano formativo nazionale, era rivolto all’addestramento dei cuccioli e al mantenimento operativo dei cani di ricerche in superficie, e si è contraddistinto per l’alto livello qualitativo. Sono stati praticati dai cani e dai loro conducenti una serie di esercizi in superficie, si è lavorato simulando la ricerca di dispersi, anche servendosi di tunnel in un ex tracciato ferroviario, con i i coordinatori di ricerca (Cor) ed i tecnici di ricerca (Ter).