Vasto. Goletta Verde, l’imbarcazione ambientalista di Legamabiente, è arrivata in Abruzzo e ha rilanciato da San Vito Chietino la battaglia contro il progetto di Ombrina Mare e per l’istituzione del Parco della Costa teatina con la consegna della bandiera nera alla politica abruzzese, rea di non essere riuscita a concretizzare il Parco ed a bloccare le trivellazioni nell’Adriatico. Sabato pomeriggio dalla spiaggia di San Vito Chietino un sit-in organizzato dai volontari dell’associazione ambientalista a cui hanno preso parte anche Wwf e Zona22, che ha accompagnato il passaggio della Goletta Verde diretta a Vasto, dove ieri mattina i volontari di Legambiente hanno dato vita ad un flashmob sulla spiaggia di Punta Penna chiedendo a bagnanti, turisti e cittadini di tapparsi le orecchie in segno di protesta contro l’airgun. Una scelta non casuale, quella di Vasto, per ricordare la tragedia del settembre dello scorso anno, quando ben sette esemplari di capodogli si spiaggiarono e tre di questi purtroppo morirono a riva. Seppure la morte di questi cetacei non è stata direttamente correlata all’airgun, Vasto secondo legambiente rappresenta un luogo simbolo sulla vulnerabilità e la presenza di cetacei ed è anche uno dei più interessati da attività petrolifere, a partire dalla discussa piattaforma di Ombrina Mare. La petizione lanciata ieri mattina mira a costringere il governo a normare una volta per tutte e in modo stringente la tecnica estrattiva dell’airgun dannosa per l’ecosistema marino. Oggi non esistono misure specifiche sulla problematica dell’airgun a livello europeo e nazionale, spiegano gli attivisiti, “ma sono sempre di più gli studi, i rapporti e i regolamenti internazionali che ne descrivono gli impatti e ne chiedono una maggiore regolamentazione e soprattutto una riduzione nella sua applicazione” afferma Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente. Intanto in Abruzzo si aspetta il decreto del Parco della costa Teatina che, suggerisce Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo, “è il punto di partenza per nuova idea di sviluppo e di futuro per il territorio che va nella direzione della crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva dell’Unione Europea. Il Parco è centrale anche nella lotta contro la petrolizzazione, visto che, come riportato nella delibera della Commissione Aia, funzionale alla Via, è stato deliberato il parere favore a Ombrina anche in mancanza della perimetrazione e decretazione del Parco della Costa teatina”. “La regione Abruzzo” conclude Di Marco “non può più permettersi di essere la regione del petrolio e del cemento. Siamo tutti chiamati ad un atto di responsabilità per mettere finalmente in campo politiche innovative e green per dare una speranza ai nostri territori ed abbandonare quei campanili indifendibili che nascondo logiche di vecchie speculazioni locali, come resort, porti turistici”.