Sulmona. L’azienda abruzzese Don The Fuller e le più importanti realtà aziendali italiane hanno firmato un’alleanza tra imprese con cui si impegnano a mettere insieme proposte progettuali e opportunità di finanziamento nelle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici e nella gestione del bene più prezioso che abbiamo: l’acqua. La firma dell’intesa è avvenuta nel corso del summit internazionale “Acqua e clima. I più grandi fiumi del mondo a confronto”, che si sta svolgendo a Roma, organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, in collaborazione con Unece (commissione economica per l’Europa e le Nazioni Unite), la Rete Internazionale degli Organismi di Bacino (Riob) e Acqua Madre. Un incontro che vede per la prima volta i responsabili dei bacini fluviali più rappresentativi di tutti i continenti incontrarsi in Italia per dare vita ad un dialogo costruttivo volto ad affrontare il futuro dell’acqua minacciata dai mutamenti climatici sempre più frequenti e violenti e dall’inquinamento. L’unica azienda abruzzese convocata all’incontro dal ministro Gianluca Galletti, nel settore tessile e della moda, è Don The Fuller.
“Siamo onorati di essere stati selezionati per un progetto così ambizioso soprattutto perché siamo insieme ai big del mondo imprenditoriale e siamo l’unica azienda di moda italiana – afferma il Ceo di Don The Fuller, Mauro Cianti – Don The Fuller da sempre lavora sui processi industriali di produzione con l’obiettivo di ridurre l’uso di acqua nella produzione di jeans. Grazie alla nuova vision è stato possibile immaginare e produrre dei macchinari nuovi per arrivare a questo risultato”. La nuova tecnica adottata dalla Don The Fuller, da sempre sensibile al problema dell’acqua, si chiama “zero water wash” con cui sono necessari solo cinque litri di acqua contro i cinquanta tradizionali per produrre un jeans, risparmiando oltre il 90% di acqua. Nel mondo si producono ogni anno due miliardi e cinquecento milioni di jeans che richiedono circa 125 miliardi di litri di acqua, considerando che una città come Roma ha bisogno di circa 50 miliardi di litri di acqua per coprire il suo fabbisogno annuo si conclude che solo per la produzione di jeans si consuma in dodici mesi tanta acqua utile a dissetare per due anni e mezzo una città come Roma. Il summit internazionale è stato aperto dall’intervento del ministro Galletti e si svolge nella Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma, fino a domani.