Pescara. “Uccisa la democrazia al liceo classico ‘D’Annunzio’ di Pescara”. Lo denuncia un gruppo di docenti ritenuti “contrastivi” dopo che la loro lista è stata esclusa nell’ambito delle procedure per il rinnovo dei componenti del Consiglio di istituto.
Per gli insegnanti l’accaduto “è probabilmente la punta dell’iceberg di una problematica che il Miur e il ministro Fioramonti dovrebbero affrontare seriamente, per riportare la democrazia e il rispetto della legge nelle scuole”. “Domenica 24 e lunedì 25 novembre” spiegano i docenti “si sono svolte in tutte le scuole superiori della penisola le elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio di Istituto. Al liceo classico G. D’Annunzio di Pescara, però, quella che negli altri istituti è stata una serena e democratica consultazione elettorale si è trasformata nell’ennesima manifestazione di antidemocraticità e prepotenza. Una serie di errori procedurali, commessi dalla dirigente scolastica prima e dalla commissione elettorale dopo, ha impedito a sei stimatissimi docenti di candidarsi”.
Nel ricostruire le fasi della vicenda, gli insegnanti sottolineano che “gli errori partono da lontano, da quando la segreteria emana la circolare applicativa delle elezioni sbagliando il termine ultimo per la presentazione delle liste, che viene fissato a venerdì 7 novembre e non a sabato 8, come in tutte le scuole d’Italia. Poi” aggiungono “accade un episodio davvero singolare: la dirigente scolastica, che aveva trattenuto la lista III nella presidenza per agevolare la procedura di autentica delle firme, venerdì 8 alle 12:00 trasmette al protocollo la Lista III, sostituendosi di fatto al presentatore di lista, l’unico autorizzato dalla normativa a presentare la lista”. Il risultato è che “la commissione elettorale procede alla verifica delle liste presentate e si accorge che la lista III non è regolare in quanto risulta non sottoscritta dal prescritto numero di presentatori”.
“I docenti candidati e i presentatori” spiegano ancora i sei insegnanti “depositano tempestivamente il ricorso in autotutela per chiedere di essere riammessi, ma la commissione elettorale lo rigetta. In tempo record viene redatto un secondo ricorso contro la decisione della commissione elettorale e viene spedito all’Ufficio scolastico regionale (Usr) e all’Ufficio scolastico provinciale (Usp). È il 12 novembre: c’è tutto il tempo per essere riammessi. E invece no. Gli uffici competenti non ritengono di dover rispondere. E a tutt’oggi tacciono”.
Parlando di una “vicenda grave e inquietante”, i docenti, apertamente in contrasto con “le decisioni della dirigente scolastica sulla riduzione oraria e su quelle prese prese senza consultare gli organi collegiali”, concludono chiedendosi: “La lista III è stata esclusa perché scomoda? L’Usr e l’Usp avranno il coraggio di riportare la democrazia nel liceo classico D’Annunzio?”.