L’Aquila. Un patto a quattro per tutelare la salute di circa 15 mila lavoratori presenti nei cantieri di L’Aquila, il più grande d’Europa. E’ stato il filo conduttore della conferenza stampa, tenutasi questa mattina nell’ambito del quarto Salone della ricostruzione che si è aperto ieri all’ex Agriformula del nucleo industriale di Bazzano. Hanno partecipato il manager della Asl, Giancarlo Silveri, che ha sottolineato l’importanza del progetto, il dottor Domenico Pompei, direttore del Servizio Asl di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, Enrico Susi direttore regionale dell’Inail, la professoressa Maria Grazia Cifone, del Dipartimento di Salute pubblica scienze della vita e dell’ambiente dell’Università dell’Aquila e Gianni Cirillo, direttore del Comitato paritetico territoriale provinciale. “L’obiettivo – hanno spiegato i rappresentati dei quattro enti coinvolti nel progetto – è verificare l’impatto sulla salute delle maestranze, tramite monitoraggio delle polveri, controlli sanitari e ricerca scientifica, di alcune sostanze impiegate in edilizia e frutto di recenti tecnologie. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, determinati tipi di fibre e resine di cui non si conosce attualmente l’impatto sull’organismo. Il monitoraggio, peraltro, riguarderà anche gli eventuali pericoli sulla salute della popolazione dovuti alle demolizioni post sisma”. L’accordo prevede, per ciascuno degli enti coinvolti, un determinato ruolo, nell’ottica di un efficace gioco di squadra. L’ Asl raccoglierà campioni di materiale sui luoghi di lavoro ed effettuerà visite sui lavoratori con sintomi di malattie, l’Università farà ricerca sui campioni e quindi investigazione scientifica); l’Inail finanzierà in ampia misura il progetto (circa 150.000 euro, il comitato paritetico territoriale che raggruppa datori di lavoro e maestranze, farà infine da ‘collante’ col mondo dell’edilizia. “L’obiettivo”, è stato detto in sintesi nella conferenza stampa, “è prevenire e monitorare il rischio di malattie dei lavoratori occupati nelle attività di demolizione e ricostruzione del bacino aquilano e delle frazioni. Particolare attenzione va posta su alcune sostanze chimiche di cui non è ancora del tutto noto l’effetto sulla salute. Sulla base delle risultanze di questa operazione di verifica e indagine sarà possibile mettere a punto le opportune strategie sanitarie e ridurre i rischi per lavoratori e popolazione”