Teramo. L’astrofisico Luciano Rezzolla, direttore dell’Istituto di Fisica Teorica dell’Università, Goethe di Francoforte, membro del Comitato Scientifico della collaborazione mondiale EHT (Event Horizon Telescope) e responsabile scientifico del progetto BlackHoleCam che ha permesso ad ottenere la prima immagine diretta dell’orizzonte degli eventi di
un buco nero super-massiccio, annunciata pubblicamente lo scorso aprile, sarà ospite a Teramo per una Conferenza Pubblica durante la quale spiegherà con linguaggio comprensibile a tutti le caratteristiche dei buchi neri e racconterà come i ricercatori del suo team siano stati in grado di ottenere l’eccezionale immagine che ha permesso
di confermare le importanti predizioni teoriche sugli effetti relativistici del campo gravitazionale nelle immediate vicinanze di tali oggetti, aprendo nuove prospettive nello studio dei buchi neri, del loro orizzonte degli eventi e della gravità, e ampliando le frontiere della scienza moderna.
La teoria della relatività generale di Einstein predice l’esistenza delle onde gravitazionali e gli effetti del campo gravitazionale intorno ad oggetti compatti come buchi neri e stelle di neutroni. Questi oggetti, alla cui scoperta Einstein non ha potuto assistere, rappresentano esempi emblematici della visione radicalmente diversa che la
sua teoria della gravità ha introdotto. Nella sua presentazione il prof. Rezzolla introdurrà le proprietà dei buchi neri e descriverà come sia stato possibile dedurre la presenza del buco nero di 6,5 miliardi di masse solari nel cuore della galassia M87, alla distanza di 55 milioni di anni luce da noi, ed estrarre informazioni circa le sue proprietà.
Infine, il prof. Rezzolla riassumerà quanto appreso sui campi gravitazionali generati da oggetti massicci compatti e descriverà gli scenari alternativi ai buchi neri. L’incontro, ad ingresso libero, si terrà sabato 12 ottobre 2019 alle ore 11:00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo. L’evento è organizzato dall’INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, in collaborazione con il Gran Sasso Science Institute de L’Aquila e l’INFN-Laboratori