l’Aquila. La Giunta regionale dice no al Ministero dell’Ambiente, in ordine alla Piano ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico, proposto dalla Croazia. Ne ha dato notizia il presidente D’Alfonso, al termine della riunione dell’Esecutivo tenutasi ieri a Pescara. Il governo croato ha deciso di affidare in concessione dieci aree del mare Adriatico per l’esplorazione di possibili campi per l’estrazione di gas e petrolio. Ma i giacimenti si estenderebbero anche sotto le acque territoriali dell’Italia, che però sarebbe esclusa dal loro sfruttamento se l’accesso avvenisse da parte croata. Per di più, vista la conformazione del mare, eventuali danni ambientali sarebbero ben vicini. “Il parere negativo della Regione Abruzzo” si legge nella delibera “è stato espresso ritenendo che l’attuazione del Piano in esame, che pianifica in tutta la porzione di Mare Adriatico croato esecuzioni di rilievi sismici e perforazioni esplorative, finalizzate alla ricerca di idrocarburi, determinerà rilevanti impatti negativi sull’ambiente marino dell’intero spazio Adriatico, con ripercussioni anche per la Regione Abruzzo”. “La strategia di ricerca degli idrocarburi nell’Adriatico risulta antitetica rispetto alla strategia europea volta allo sviluppo delle energie rinnovabili e ad una crescita sostenibile intelligente e solidale, che favorisca un’economia basata su un nuovo sistema energetico rinnovabile, in grado di contrastare i fenomeni del cambiamento climatico”. In conclusione, l’attuazione del Programma croato comporterebbe “rilevanti impatti negativi sull’ambiente marino del Mare Adriatico, con ripercussioni anche per l’Abruzzo”. “Sono sempre più palesi le contraddizioni e le ipocrisie a cui ci sta abituando questo Governo regionale ma a preoccupare per il futuro della nostra regionale è soprattutto la doppia faccia del Pd sul tema ambientale”, commentano il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che spiegano: “Ci fa piacere che il presidente D’Alfonso e la Giunta regionale abbiano parere negativo al ministero dell’Ambiente. Non possiamo dimenticare le clamorose omissioni della Regione che in questi mesi hanno confermato la sufficienza con la quale si sta affrontando il tema della petrolizzazione e dello sviluppo della nostra regione, salvo poi provare a raccontare un’altra verità ai cittadini abruzzesi”. I due ricordano l’assenza al tavolo Via nazionale sia per Ombrina sia per Elsa 2 ma anche le dichiarazioni del Premier Albanese ricevuto a Pescara che ha detto chiaramente che il suo governo avrebbe dato il proprio assenso alle perforazioni. “Più volte”, aggiungono “abbiamo denunciato le prese di posizione da parte di illustri esponenti del Pd e in particolare del trio formato dall’ex Ministro della Repubblica, Cesare Damiano, dal deputato della provincia di Chieti Maria Amato e dall’ex sindaco di Cupello Angelo Pollutri che sulla petrolizzazione avevano dichiarato la loro apertura così come ha fatto recentemente un altro big come Romano Prodi. La stessa posizione condivisa tra l’altro dal sindaco di Ortona Vincenzo D’Ottavio. Ma soprattutto la deriva petrolifera ha il pieno consenso del Premier Renzi che con il decreto Sblocca Italia ha trasferito le competenze al Governo nazionale. L’ultima in ordine di tempo riguarda l’autorizzazione concessa per i lavori dell’elettrodotto Gissi-Larino-Foggia. Ma quando la finirà D’Alfonso di raccontarci bugie?”.