Teramo. “Un maggiore attenzione alle imprese artigiane da parte della Regione Abruzzo”. E’ quella sollecitata da Confartigianato Teramo nel corso dell’assemblea della Confidi Italianfidi scarl, già “Cooperativa artigiana di garanzia di Teramo e Provincia”, che nell’ultima seduta ha approvato il bilancio di esercizio per il 2019 e provveduto al rinnovo delle cariche sociali. Nel corso dell’assemblea, in particolare, i soci hanno espresso diverse rimostranze nei confronti della Regione, “che da tanti anni non prevede nel bilancio regionale neanche un euro per l’artigianato e ancora, dopo l’emergenza Covid-19, non ha deliberato interventi finanziari a fondo perduto a sostegno delle imprese”.
Tra le criticità evidenziate anche quelle relative alle iniziative a favore dei giovani promosse dalla stesse Regione. Il Presidente di Confatigianato e Italianfidi Luciano Di Marzio ha infatti ricordato che il 98% delle realtà imprenditoriali in Abruzzo è inferiore a 10 dipendenti. Da qui la necessità di adeguare le iniziative e le risorse a questo tipo di realtà e, successivamente, di preparare i giovani, prima che avviino un’attività, attraverso corsi di formazione, “informandoli di tutto quanto necessario per fare impresa e delle relative difficoltà e utilizzando i maestri artigiani”.
Nel corso dell’assemblea è stato poi approvato il bilancio, con Di Marzio che ha evidenziato come la cooperativa artigiana di garanzia sia “tra le prime in Abruzzo come solidità, mentre a differenza di tutte le altre ha pochissime sofferenze: 7 milioni 320 mila euro di attivo, quasi 5 milioni di disponibilità presso le banche e inoltre 2 milioni e 946 mila euro di riserve indivisibili; fondo rischi pari a 2 milioni 387 mila euro disponibili e quindi non soggetti a copertura di garanzia. Infine abbiamo una disponibilità di 1 milione 747 mila euro sul fondo antiusura”. L’assemblea ha anche rinnovato i il cda, eleggendo all’unanimità Luciano Di Marzio (confermato presidente), Aldo La Barbera
Maurizio D’Andrea, Alessandro Rucco, Leo Conocchioli,. Rinnovati anche il collegio dei revisori e quello dei
probiviri