Teramo. Foto inneggianti alla Jihad, immagini dei leader del terrorismo islamico e manuali in arabo sull’utilizzo di pistole e armi leggere, ma anche su esplosioni a distanza: è ricchissima la documentazione che gli uomini della Digos della Polizia di Teramo, in collaborazione con quella di Campobasso e il personale del Compartimento Abruzzo della Polizia Postale – coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila – hanno raccolto a sostegno del provvedimento di espulsione dal territorio nazionale emesso nei confronti di un cittadino 27enne pachistano, residente a Teramo, dal prefetto di Teramo, Graziella Patrizi. Entrato in Italia come richiedente asilo nel 2015 dalla Francia, passato attraverso diverse residenze tra il Molise e la provincia teramana, da otto mesi era sotto le attenzioni della Digos teramana che ne aveva scoperto su Facebook, su un profilo non corrispondente alle sue generalità, un’intensa attività di propaganda della Jihad violenta.
Nel corso della perquisizione domiciliare a Teramo il 27enne non è stato trovato in possesso del passaporto che, si è poi scoperto, aveva nascosto presso un connazionale ospite di un centro di accoglienza a Campobasso. Sulla scorta di questa intensa attività di monitoraggio, soprattutto all’indomani della revoca della protezione sussidiaria da parte della Commissione nazionale per il diritto di asilo e poi del permesso di soggiorno da parte della questura di Campobasso, il prefetto ha emesso il decreto di espulsione. “E’ uno dei primi provvedimenti in Abruzzo – spiegato il questore di Teramo, Enrico De Simone – basato, oltre che sulla mancanza del requisito giuridico del titolo per la permanenza sul territori italiano, anche sulla pericolosità sociale. Abbiamo monitorato a fondo questo soggetto, per essere sicuri che non avesse coinvolgimenti diretti con altre persone simpatizzanti del fenomeno estremista, prima di chiedere l’azione dei provvedimenti”. Il pachistano, ritenuto “pericoloso per la sicurezza e la tranquillità pubblica”, su disposizione del questore di Teramo è stato accompagnato presso il centro di permanenza e rimpatri (Cpr) di Torino, in attesa di essere rimpatriato nel Paese di provenienza.