Chieti. La Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, l’avvocato Maria Franca D’Agostino, si è attivata con la Commissione, per una iniziativa di solidarietà nei confronti delle donne vittime di violenza che ha visto coinvolto il mondo sportivo.
Nella giornata di ieri, nell’Ippodromo d’Abruzzo di San Giovanni Teatino si è tenuta una gara di trotto, con la partecipazione dell’associazione Le Stelle, di cui fanno parte, inoltre, personaggi conosciuti del
mondo dello spettacolo, che hanno gareggiato con finalità di solidarietà e consentito di raccogliere
dei fondi per il centro antiviolenza Alpha di Chieti.
Ad aggiudicarsi il Trofeo delle Pari Opportunità è stato, con il cavallo Winner Best, Alberto Foà, giornalista e cantautore, che ha raccolto insieme agli altri membri dell’associazione, la sfida di sensibilizzazione e reperimento fondi, per progetti volti a contrastare gli effetti del Covid e per il centro antiviolenza sulle donne.
Il premio al vincitore, è stato consegnato dalla Presidente della Commissione Pari Opportunità
della Regione Abruzzo l’avvocato Maria Franca D’Agostino, che ha dichiarato: “sono molto soddisfatta dell’iniziativa di oggi che coinvolge lo sport e lo spettacolo, settori attualmente in grande difficoltà a causa del Covid, per una sfida di solidarietà in favore delle donne vittime di violenza. La somma raccolta di 400 euro è stata devoluta al C.a.V Alpha di Chieti, che ha avuto un incremento di
richieste di aiuto dell’80% subito dopo il primo lockdown. Il trofeo Pari Opportunità, rappresenta
l’anno zero, nella speranza di poter replicare questa iniziativa per i prossimi anni, raccogliendo
maggiori fondi e coinvolgendo anche gli altri Centri antiviolenza presenti nella regione”.
La responsabile del Centro Anti-Violenza Alpha, la dottoressa Maria Laura Di Loreto, intervenuta alla premiazione, ha dichiarato che “questa giornata, dimostra come tutti possono coinvolgersi nel tutelare le donne vittime di violenza anche con piccoli gesti che possono aiutarle e sostenerle. Noi che lavoriamo nei centri antiviolenza siamo in prima linea, ma è chiaro che è necessaria la presenza di una rete istituzionale e sociale”.