È difficile racchiudere Raul Montanari in poche parole.
Lavora nel mondo della scrittura – letteratura, teatro, cinema – da più di trent’anni, autore di romanzi (per Mondadori, Feltrinelli, Marcos y marcos, Rizzoli, Einaudi, Baldini+Castoldi), di racconti, di una raccolta di testi teatrali e di un libro di poesie diventato un best seller, scritto insieme a Aldo Nove e Tiziano Scarpa; ha tradotto per le scene opere di Seneca, Sofocle, Shakespeare e Schnitzler, pubblicato traduzioni dalle lingue classiche e moderne (tra cui Poe, Oscar Wilde, Borges, Philip Roth, Cormac McCarthy), scritto sceneggiature e molto altro. Nel 2012 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, il massimo riconoscimento istituzionale della città di Milano: nella motivazione viene riconosciuto e apprezzato anche il suo lavoro nel campo dell’insegnamento delle tecniche narrative. I suoi corsi, amati e ricercati, sono stati classificati fra i migliori d’Italia grazie a pubblicazioni e gratificazioni ottenute poi dagli allievi, ma anche – e forse è il suo punto di forza – per un’atmosfera di piacere condiviso, di sorriso, di sinergia “un’atmosfera in cui l’impegno è accompagnato forse perfino dal sollievo rispetto a certe angustie sconfortanti della vita quotidiana”.
Soprattutto, Raul Montanari è una bella persona, di rara disponibilità e gentilezza.
Liberamente ispirata al “Questionario di Proust”, ecco la nostra intervista:
Il tratto principale del tuo carattere?
– La ricerca dell’obiettività in ogni circostanza. La fiducia che la verità esista anche nelle piccole cose.
Il tuo peggior difetto?
– Speravo tanto di finire fra i lussuriosi, ma ho paura che all’Inferno sarò fra gli iracondi.
Cosa ti colpisce in una donna?
– Le stesse cose che mi colpiscono in un uomo, sesso a parte.
Cosa ammiri in un uomo?
– Carisma fisico, intelligenza e gentilezza. Quest’ultima quando è profonda, non pro forma.
Cosa apprezzi di più dei tuoi amici?
– Ho sempre vissuto l’amicizia in modo simile all’amore. È un’attrazione inspiegabile che può assumere aspetti differenti da persona a persona.
Meglio una bugia rasserenante o una verità crudele?
– Servono le une e le altre, a seconda delle circostanze.
Il dubbio è un omaggio alla speranza?
– Senza il dubbio non si chiama nemmeno speranza, è solo illusione.
Il tuo passatempo preferito?
– Pesca a mosca e scacchi. Sono più bravo a pesca, però.
Cosa sogni per la tua felicità?
– La felicità è un conto chiuso, per me. Dovrò accontentarmi di generi di conforto alternativi: soddisfazione, allegria, spensieratezza…
Quale sarebbe, per te, la più grande disgrazia?
– Non poter più godere della bellezza del mondo.
Un libro imprescindibile?
– Shakespeare ha detto tutto quello che c’è da dire sugli uomini. Kafka ha detto poche cose, ma sono quelle essenziali.
Se fossi un supereroe, chi vorresti essere?
– Devil!
Cosa detesti?
– Molti comportamenti miei e altrui, ma la malafede ha il potere di mandarmi in bestia.
Un personaggio della storia che odi più di tutti?
– Non è facile rispondere con un solo nome. Tutti quelli che hanno esercitato il potere in modo insensato e crudele.
Un autore classico sopravvalutato?
– Un classico costruisce una casa: chi sono io per dire che è una brutta casa? Al massimo posso dire che in quella di Mann sto più comodo che in quella di Proust.
Un autore contemporaneo sottovalutato?
– Ce ne sono troppi. Questa è una cosa che ho imparato: noi non abbiamo idea delle grandezze che rimangono sconosciute nell’ombra. Vale anche per il passato.
Un dono che vorresti avere?
– Saper usare bene quelli che ho già.
Come vorresti morire?
– In qualsiasi modo ma non nel sonno. Sulla riva di un fiume andrebbe benissimo, con gli occhi bene aperti.
Come ti senti attualmente?
– Come se aspettassi un treno con il sospetto fondato che sia stato soppresso.
Di cosa ti senti in colpa?
– Di tutte le idiozie che ho detto nella mia vita, ma più ancora di tutte le volte che ho fatto soffrire inutilmente qualcuno che non lo meritava.
Essere adulti è essere soli?
– Direi che si è più soli da ragazzi e da vecchi.
Il vero lusso è la capacità di sognare?
– Forse la capacità di realizzare i propri sogni.
Tre cose che salveresti dalla fine del mondo
– Il bagliore dell’aurora. Lo scrosciare di un torrente. L’odore della pietra calda d’estate, quando piove.
Lascia scritto il tuo motto della vita:
– Ogni volta che ho avuto fretta ho sbagliato.