L’Aquila. L’inaugurazione della Sala Ristoro del Polo di Economia dell’Università dell’Aquila, dopo quella dell’Edificio Polifunzionale di Coppito di ottobre dello scorso anno, fa parte del piano di ricostruzione e di potenziamento dei servizi per gli studenti dell’Università dell’Aquila che sta impegnando molto l’Azienda per il Diritto allo Studio dell’Aquila, pur in una situazione di organico fortemente carente.
“Il programma non termina qui ma continua con l’obiettivo più importante della ricostruzione della Casa dello Studente”, si legge in una nota dell’Adsu dell’Aquila, “oggi la residenza universitaria di Campomizzi, il cui utilizzo ci è stato prorogato dal Ministero della Difesa d’intesa con il Comune dell’Aquila e la Regione Abruzzo, ospita 360 studenti universitari ed è la più grande residenza universitaria in Abruzzo. Si sta lavorando per riportare la Casa dello Studente nel centro della città nell’area dell’ex ospedale San Salvatore, grazie al programma triennale di ricostruzione dell’edilizia universitaria 2018-2020”.
“Due anni fa la partecipazione al Bando nazionale della Legge 338 per la costruzione di residenze universitarie ci ha visti al 51esimo posto”, precisano nella nota, “quindi ammessi con riserva al finanziamento ma difficilmente tra i beneficiari. Le dichiarazioni di giubilo alla stampa dell’ex Assessore Regionale al Diritto allo Studio Marinella Sclocco di qualche giorno fa non le comprendiamo. Almeno come ADSU Aq, non c’è niente da festeggiare per questa posizione in graduatoria e lei ha una parte di responsabilità avendoci negato il finanziamento regionale, che è uno dei criteri di valutazione, che invece ha concesso ad analogo Ente regionale per le medesime finalità”.
“Confermiamo quanto già detto in precedenti occasioni”, spiegano, “che l’Adsu dell’Aquila ha difficoltà a garantire il Diritto allo Studio Universitario per gli studenti dell’Università dell’Aquila, in questa delicata fase di ricostruzione delle strutture e dei servizi dopo il terremoto, a causa di insufficienti risorse finanziarie”.
“Vogliamo ricordare agli amministratori e alla cittadinanza che un danno all’Università dell’Aquila”, concludono, “per di più in questa lunga e difficile fase di ricostruzione post-terremoto, non è solo un brutto colpo al Diritto allo Studio Universitario ma anche un grosso danno all’economia regionale perché non c’è azienda in Abruzzo che non abbia tra i suoi dipendenti un tecnico laureato all’Università dell’Aquila: garantire il Diritto allo Studio all’Università dell’Aquila significa assicurare le risorse umane qualificate per lo sviluppo delle Imprese abruzzesi”.