L’Aquila. La Squadra Mobile dell’Aquila, sezione reati contro la persona, ha eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla propria abitazione con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti di un cittadino di origini tunisine, di 56 anni, emessa dal giudice per indagini preliminari, Guendalina Buccella, su richiesta del sostituto procuratore, Stefano Gallo. Il provvedimento è stato adottato in seguito a prolungate indagini, nel corso delle quali sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo.
L’attività investigativa è stata avviata quando la figlia, una giovane di 23 anni, si è presentata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore del capoluogo, presentando diverse ecchimosi e lividi sul viso e su tutto il corpo. Secondo l’accusa, l’atteggiamento aggressivo dell’uomo nei confronti della ragazza, sarebbe durato per anni con offese e percosse da parte del genitore anche per futili motivi. In riferimento all’episodio che ha fatto scattare le indagini, il 56enne, dopo aver rimproverato la figlia per aver coperto male la frutta in tavola e per avergli mancato di rispetto, l’ha prima schiaffeggiata, poi colpita con pugni e calci ed infine, tirandola per i
capelli, l’ha sbattuta più volte contro il muro, causandole diversi traumi al volto.