Chieti. È uscito nelle librerie, il libro di Marco Patricelli, sulla Brigata Maiella. “Sieti duri coma la pietra della vostra montagna”. Con queste parole, agli sgoccioli della Seconda guerra mondiale, i partigiani di Asiago accoglievano i soldati della Brigata Maiella, fratelli d’armi. Soldati stranissimi: provenivano dall’Abruzzo, indossavano impeccabili divise britanniche, erano inquadrati nel ricostituito Esercito italiano, avevano sulle spalline i gradi regolari ma non portavano le stellette sul bavero, sostituite da mostrine col tricolore; sul braccio, infine, uno scudetto col profilo bianco della Maiella e lo sfondo azzurro del cielo. I patrioti della Brigata Maiella hanno sconfitto i tedeschi sui campi di battaglia di mezza Italia, ma si sono dovuti arrendere più volte alle imboscate della retorica resistenziale. Singolare destino quello della formazione con il più lungo ciclo operativo della guerra di liberazione, decorata di medaglia d’oro al valor militare, diversa da tutte le unità autonome per motivazioni, struttura e impegno bellico. Una formazione “scomoda” perché non incasellabile nella vulgata, che ha pagato più volte il prezzo della sua unicità. L’epopea della Maiella si conclude nel 1945 ad Asiago.
Marco Patricelli è uno storico italiano di fama internazionale. Grande conoscitore della storia del Novecento europeo, ha svolto innumerevoli e autorevoli ricerche al fine di svelare misteri della Seconda guerra mondiale, spesso rivelando verità sorprendenti. Ha insegnato storia dell’Europa contemporanea all’Università di Chieti e Pescara ed è stato consulente storico per la RAI. Proprio questa emittente televisiva, e non solo, dai suoi lavori ha tratto numerosi documentari. Ad oggi collabora con giornali e riviste specializzate straniere, tiene lezioni, conferenze e seminari all’estero e continua ad occuparsi della sua passione per la storia.