L’Aquila. L’Abruzzo presenta un tasso di fecondità pari 1,30 rispetto a una media nazionale di 1,39. Anche il tasso di natalità è di poco inferiore alla media nazionale (8,2 rispetto a 8,5). Più elevato della media nazionale (4,02 rispetto a 3,20) è invece il tasso di mortalità infantile. La nostra regione è superata solo dalla Campania, dalla Sicilia e dalla Calabria (rispettivamente 4,21; 4,23; 4,52). E’ quanto emerge dal rapporto annuale sull’evento nascite del 2013 presentato dal Ministero della Salute pubblica. In Italia il numero medio di figli per donna scende da 1,46, registrato nel 2010, a 1,39 nel 2013. Al nord i livelli di fecondità sono superiori a quelli del Mezzogiorno. Le regioni meno prolifiche sono: Sardegna, Basilicata e Molise. Una particolarità: la diminuzione delle nascite è in parte strutturale: le donne nate a metà degli anni ’60, che stanno uscendo dall’esperienza riproduttiva, sono molto numerose rispetto alle generazioni più giovani. Le cittadine straniere tuttavia hanno compensato in parte lo squilibrio strutturale sebbene negli ultimi anni si osserva una diminuzione della fertilità delle donne straniere. Il tasso di natalità medio nazionale è di 8,5 per mille. Il tasso di mortalità infantile, che misura la mortalità nel primo anno, è di 3,2 bambini ogni mille nati vivi. Un trend in diminuzione negli ultimi 10 anni sebbene negli anni più recenti abbia subito un rallentamento. Il tasso di mortalità neonatale entro il primo anno di vita rappresenta il 70% della mortalità infantile. Per un approfondimento è possibile consultare il rapporto al seguente link: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2431_allegato.pdf oppure è possibile visitare la pagina della Regione: http://statistica.regione.abruzzo.it/portale/it/News/evento-nascite-italia-e-abruzzo. Roberto Tibaldi