Pescara. “Ancora un attacco di “annuncite acuta” per il centrodestra abruzzese, che sulla stampa garantisce nuovi stanziamenti a fondo perduto per le imprese, mentre la maggior parte degli aiuti promessi nel luglio 2020 è ferma in qualche ufficio, con buona pace delle imprese abruzzesi che nelle loro tasche ancora non vedono 1 euro a distanza di un anno”. Lo afferma il vicepresidente del consiglio regionale d’Abruzzo Domenico Pettinari,
“A oggi infatti sono state pagate solo 21.448 domande sulle oltre 54 mila pervenute a Regione Abruzzo per un totale di euro 26.727,633,69. Numeri che”, precisa il 5 stelle, “alla luce delle dichiarazioni dell’assessore Quaresimale di questi giorni, si traducono nella rappresentazione più squalificante della politica dell’annuncio. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno tenendo le piccole e medie imprese abruzzesi al guinzaglio da oltre un anno e invece di attivare tutto quanto possibile per snellire l’enorme mole di richieste ancora ferme al palo, ingolfano il sistema con l’annuncio di nuovi fondi, che a questo punto non sappiamo quando arriveranno, forse tra un altro anno o due”.
“Un atteggiamento”, sottolinea, “che può essere perpetuato solo da chi vive lontano dalla realtà. Questi signori forse non si rendono conto che liquidare un’impresa in crisi con un anno di ritardo equivale a sancirne il fallimento. Una realtà che invece chi vive tutti i giorni a stretto contatto con i cittadini e le imprese conosce bene, ecco perché già da ottobre 2020 avevo proposto di istituire una task force amministrativa, per attivare impiegati e dirigenti al fine di evadere tutte le domande per i contributi regionali a fondo perduto nel più breve tempo possibile. Proposta caduta nel mare del pressappochismo di chi è alla guida di Regione con il risultato che tutti vediamo”.
“Ora che lo spot è stato fatto e abbiamo avuto la dose quotidiana di propaganda del centrodestra”, conclude Domenico Pettinari, “mi auguro che il presidente Marsilio, l’assessore Quaresimale e tutti coloro che hanno competenza in merito abbandonino i microfoni della stampa e si attivino negli uffici per velocizzare la liquidazione delle somme, prima che le nuove domande vadano a ingolfare ulteriormente gli uffici rendendo questi aiuti più un miraggio che un reale sostegno”.