Pescara. Il nuovo decreto non aderisce, neanche un po’ all’Italia reale. In barba ai provvedimenti adottati, centinaia di persone sono fuggite verso le stazioni del Nord, sui treni notturni, come una grande contro-emigrazione al CentroSud. Senza pensare che, insieme a questa massa di persone, si è spostato anche al sud anche il coronavirus e il contagio.
I nuovi provvedimenti di una Lombardia in quarantena ha provocato scene apocalittiche davanti agli occhi di tutto il mondo, nelle stazioni milanesi e sui treni diretti nelle regioni del CentroSud. Numerosi i treni a disposizione diretti anche a Pescara. Si è fatto tardi quello che doveva essere fatto subito.
L’Italia non è un Paese disciplinato e neanche rispettoso delle regole, quindi la fuga di queste ore del virus e della gente dal Nord in tutta Italia, secondo gli esperti, porterà un’ondata di coronavirus non più gestibile, facendo saltare il sistema sanitario del CentroSud con scenari facilmente e drammaticamente prevedibili.
I rischi per l’Abruzzo sono alti. I posti in rianimazione e nelle terapie intensive disponibili sono solo una quarantina. Disponibilità che si riduce minuto dopo minuto. Per far fronte a questa grave carenza si è pensato al cosiddetto ospedale G8, realizzato dopo il sisma del 2009 in occasione dell’evento mondiale e che si trova vicino all’ospedale San Salvatore. In questa struttura saranno attivati 30 posti di terapia intensiva e semi intensiva che andranno a integrare il reparto di malattie infettive dell’Aquila che dispone di soli 12 posti, di cui appena 10 a pressione negativa.