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Il sindaco Mastromauro contro le ferrovie: Giulianova e la provincia di Teamo isolate

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
21 Giugno 2015
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Giulianova. Ancora una volta Giulianova, scalo di riferimento ferroviario della provincia di Teramo, non avrà il Frecciabianca, invece garantito da  Trenitalia per il periodo estivo ad alcuni centri balneari del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese. E il sindaco Francesco Mastromauro mostra tutta la sua contrarietà per una scelta che, ancora un volta, penalizza l’Abruzzo e, in particolare, il Teramano. “E’ davvero incomprensibile la scelta di Trenitalia”, dichiara il sindaco, “perché il litorale teramano, che sotto il profilo ferroviario ha come stazione baricentrica proprio Giulianova, peraltro scalo di riferimento del capoluogo di provincia, rappresenta il comprensorio turistico-balneare più grande non solo della nostra Regione ma anche, dati alla mano, dell’intero medio-Adriatico. Ma non è una novità. E Trenitalia non può dire, come leggo, che ‘dai territori non è arrivata la richiesta chiara e forte di servizi aggiuntivi’. Il 7 marzo scorso, infatti, volli organizzare un convegno operativo  Sindaco e governatore D'Alfonsoproprio sul rilancio della stazione di Giulianova per lo sviluppo della provincia di Teramo, cui parteciparono, tra gli altri, il governatore Luciano D’Alfonso e Giovanni Gualario di RFI. Invitammo anche esponenti di Trenitalia che però non parteciparono. Quel convegno, finalizzato a stimolare la riqualificazione e il potenziamento della stazione, ma anche ad attenere la fermata del Frecciabianca, almeno d’estate, è stato l’unico in Abruzzo organizzato da un Comune. E dal convegno, grazie soprattutto al lavoro approntato da Archimede Forcellese, docente universitario e già assessore, emerse in modo chiaro, e rigorosamente documentato, un aspetto fondamentale. E cioè – prosegue Mastromauro – che le fermate dei Frecciabianca sono pari a zero pur a fronte di presenze turistiche assai cospicue sulla costa teramana, ben 3.500.000 limitatamente alle strutture ricettive, circa la metà delle presenze dell’intero Abruzzo, e di una popolazione provinciale di oltre 313 mila residenti! E allora, chiedo e mi chiedo: quale logica è alla base delle scelte operate da Trenitalia? E pertanto, dopo averlo fatto in occasione di quel convegno di marzo, torno quindi a chiedere al governatore D’Alfonso, l’unico che può intervenire su Trenitalia, di far valere le ragioni del territorio teramano. Sicuramente molto penalizzato. Quanto a me”, conclude il sindaco, “coinvolgerò non solo gli enti locali della provincia, ma anche le associazioni di categoria e, più in generale, i gruppi di interesse. Non è infatti concepibile che in uno scenario in cui si parla di treni ad alta velocità, la provincia di Teramo sia addirittura priva di qualunque forma di collegamento diretto con le grandi città del Nord”.

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