Chieti. Il senatore abruzzese Antonio Razzi candidato al premio Nobel per la Pace. La proposta arriva direttamente dagli utenti della rete sul profilo Twitter del senatore di Forza Italia, dove in molti nei giorni scorsi hanno paventato per lui il tanto meritato ed ambito riconoscimento. Ma c’è di più, su Change.org spunta anche una petizione. “Come ben sappiamo il sentore Antonio Razzi è uno dei pochi politici conosciuti nella Corea del Nord e per i suoi interventi in politica estera in questo clima tesissimo devono essere riconosciuti. Visto che non possiamo dargli un altro vitalizio, proponiamo il nobel per la pace” così si legge nella petizione a firma di Teomondo Scrofalo. La petizione, in soli cinque giorni, ha già raggiunto 1060 sostenitori e verrà consegnata a Carlo XVI Gustavo Bernadotte, il Re di Svezia. https://www.change.org/p/nobel-per-la-pace-a-razzi
Razzi, segretario della commissione affari esteri ed emigrazione al senato, ha affermato di recarsi in Corea del Nord sin dal 2007. Nel 2013 ha manifestato la sua intenzione di riportare la pace tra le due Coree. “Ci sono spiragli di dialogo … Mi hanno detto che potrei pure vincere il Nobel. Qualcuno ha ironizzato sulla mia iniziativa ma ci volevo proprio io per promuovere un progetto che dovrebbe portare alla riunificazione, a distanza da quel lontano 1953 quando al termine della guerra si separarono. Far cadere quel “muro”, lungo il 38º parallelo, come si è riusciti a buttare giù quello delle due Germanie nel 1989″. Nel suo ultimo viaggio, la scorsa domenica, il volo dalla Corea del Nord era stato posticipato “per un problema ai radar”, come ha spiegato lo stesso Razzi. Ma in quelle ore il mondo era con il fiato sospeso per il botta e risposta tra Kim Jong-un e Donald Trump ed il rischio di una guerra nucleare.
Recentemente Razzi ha visitato anche la Siria, in quella circostanza fece discutere il suo selfie con il presidente Assad. Il senatore era volato in Siria insieme a un gruppo di parlamentari russi ed europei per favorire la creazione di una commissione costituzionale all’interno del Parlamento siriano volta ad aumentare le possibilità di dialogo fra le fazioni in lotta. @fededimarzio84