Il made in Italy cresce: l’interesse ai prodotti italiani ormai è massiccio in tutto il mondo poi il BelPaese è noto per una filiera enogastronomica di eccellenza. Questo anno qualcosa di abruzzese farà parte del made in Italy: il grano. L’Abruzzo ha scommesse sul grano ed il risultato è quello che sono già in commercio le confezioni di pasta secca prodotte in Italia con ben visibile l’origine del grano. Quella sulla filiera agricola è una scommessa differente rispetto a quelle presenti sui migliori siti di scommesse ma si tratta comunque di una scelta coraggiosa e d’azzardo. La vittoria abruzzese ha un sapore importante e ne sono consapevoli tutti: il tutto nasce dall’obbligo di inserire nelle etichette alimentari l’origine di un prodotto.
L’Abruzzo è da sempre terra d’agricoltura: scommettere sul grano non era comunque così scontato eppure lo si è fatto ed ora con orgoglio la geolocalizzazione del grano è su tutte le tavole italiane e no. E’ chiaro che questa operazione ha una ricaduta importante sotto il profilo del marketing. i 20mila cerealicoltori abruzzesi lavorano su una superficie di circa 87 mila, in queste estensioni sono coltivati 34mila ettari a grano duro che mettono in produzione 1.400.000 quintali di frumento. Una ricaduta economica di circa 35milioni di euro che sul territorio sono importanti.
Il made in Abruzzo sicuramente è preponderante per quanto riguarda la produzione del grano e dunque della farina ma ricordiamo che esiste l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati, latte fresco, il pollo, la passata di pomodoro. Non solo prodotti da agricoltura o comunque per la filiera alimentare ma anche tanto vino ecco ad esempio che dal VinItaly esce una interessante classifica stilata in base ai gusti dei Millenials dove spiccano i vini rossi come il Montepulciano d’Abruzzo Dop, il Merlot Cabernet Terre di Chieti Igp, il rosato Cerasuolo d’Abruzzo Dop, e i bianchi Trebbiano d’Abruzzo Dop, Pecorino Terre di Chieti Igp e Passerina Terre di Chieti Igp.
L’Abruzzo è una terra ricca: urge tutelare i prodotti per poter scommettere su ciò che può diventare un brand locale. Il “Brand abruzzese” diventa importante e fondamentale ed infatti recentemente la Fiesa Confesercenti d’Abruzzo con il “Gruppo dei portatori di interesse” ha aperto un tavolo di confronto per promuovere azioni utili alla tutela dei prodotti locali valorizzandone la provenienza geografica sottolineando tutte le specialità locali. Diventa obiettivo strategico quello di avere un “Brand abruzzese” capace di essere riconosciuto nel mondo. Anche questa è una scommessa che l’Abruzzo deve giocare e non perdere.