L’Aquila. Ormai è fatta. Il nuovo governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sarà una delle voci della corale maschile Celestino V dell’Aquila. La notizia era circolata già subito dopo le elezioni ma ancora non era stata ufficializzata. All’indomani della sua ascesa all’Emiciclo in molti si chiedevano dove Marsilio trascorresse le serate. I suoi collaboratori, infatti, non sapevano cosa rispondere al resto degli amministratori regionali e ai giornalisti che dopo le 20 non riuscivano a rintracciarlo.
In molti pensavano che Marsilio, stressato dalla lunga campagna elettorale, si dedicasse al suo hobby: la corsa. Altri invece che tornasse a Roma dalla famiglia per staccare qualche ora e dedicarsi a se stesso. Massimo Verrecchia, a capo della sua segreteria, è arrivato addirittura a interrogare gli autisti per saperne di più su queste fughe, ma nessuno diceva niente.
Un giorno poi, entrando nelle stanze di palazzo Silone dei collaboratori hanno notato alcuni rappresentanti della storica corale aquilana con dei porta abiti. Anche se il via vai nelle stanze della giunta regionale è sempre tanto a diverse persone quelle presenze sono risultate strane. E subito dopo la curiosità è stata stuzzicata da alcuni canti che si sentivano da lontano “Vulesse fa’ ‘revenì pe’ n’ora sole, lu tempe belle de la cuntentezze, quande pazzijavame a vola vola, e te cupre’ de vasce e de carezze”.
Verrecchia è andato su tutte le furie e si è scagliato contro gli altri collaboratori che non avevano scritto in agenda l’appuntamento di questa corale a palazzo Silone. Era preoccupato perché Marsilio doveva partire con urgenza per Pescara e questa inaspettata esibizione del coro avrebbe cambiato i piani. Subito si è precipitato nell’Auditorium “Piervincenzo Gioia” convinto che fossero lì ma quando ha aperto non c’era nessuno.
Ha iniziato poi a girare per tutte le stanze fino a quando non si è reso conto che la musica proveniva dai piani superiori. E’ arrivato davanti alla porta del presidente Marsilio e appena si è fermato è esploso un “E vola, vola, vola, vola, vola, e vola lu pavone, si tiè lu core bbone, mo fammece arpruvà”. Quando ha aperto la porta ha visto una scena che mai avrebbe immaginato. Marsilio era in piedi tra quattro ex alpini che intonava “Vola Vola” con i calzoni alla zuava, una camicia bianca e un giacchetto di pelle scamosciato. Immediatamente gli ha chiesto “presidente ma che prende lezioni di canto?”. E lui, senza battere ciglio, si è girato e ha esclamato “Freghete”.
Dopo una settimana Marsilio ha chiamato i suoi a raccolta e dopo aver presentato tutti i suoi nuovi compagni di viaggio si è esibito in un “Ti si fatte la ‘onna roscie, da luntane z’aricanosce. E pover’a te. Pover’a te. Maria Nicola no”. Tra l’emozione generale