L’Aquila. Un gioiello nel cuore, “il cuore d’Abruzzo”. L’antica tradizione locale porta alla luce una iconografia incisa su numerosi oggetti di uso quotidiano e realizzate dai pastori. Un tempo, prima di partire per la transumanza, alcuni di loro commissionavano agli orafi, siti nei centri montani, la realizzazione di gioielli a forma di questo famoso cuore, al fine di donarlo alle loro donne prima di partire e, al contempo, avere l’opportunità di scambiarlo con qualche ciuffo dei loro capelli per custodirli come simbolo affettivo. Era dunque un pegno d’amore che fortificava, con valore simbolico, la loro unione nonostante la distanza materiale che li separava ogniqualvolta che dovevano affrontare la transumanza.
Il cuore, gioiello reperibile tuttora da artigiani locali, si presenta tipicamente con delle decorazioni a forma di Sole che, talvolta, vengono impreziosite con delle piccole pietre preziose. Queste figurazioni ricoprono eccentricamente la superficie, sprigionando nell’ideologia abruzzese il buon augurio di fertilità e di prosperità. Il contorno, incorniciato decorativamente con dei bassorilievi, incentra il significato di rinnovamento della vita. Ad oggi, seppur non vanta una presenza costante sugli articoli abruzzesi, conserva la sua tipicità con indiscusso pregio e, racconti e tradizioni ne marchiano le leggendarie caratteristiche circoscrivendole nell’essenza originaria.
La storia dell’arte in Abruzzo, ci mostra dunque, la ricchezza delle poliedriche risorse, poiché abbraccia, con valore culturale, svariate discipline dando frutto ad un’estetica spirituale, ben appartenente all’amore, al sacrificio, alla perseveranza, al dono, alla bellezza di un’esposizione concettuale eterna, poiché in essa vi è il frutto delle proprie convinzioni espresse con naturale saggezza. E, sulla base di questa idea percettiva, possiamo introdurre, le parole di Oscar Wilde che, come gocce di pioggia, penetrano sul nostro terreno emozionale nutrendolo di arcobaleniche analisi legate proprio al principio dell’estetica poiché: “L’estetica è più alta dell’etica. Appartiene a una sfera più spirituale. Discernere la bellezza di una cosa è l’approdo più bello a cui possiamo giungere”.
Tuttavia, possiamo definire questo gioiello di antica manifattura, un prezioso spirituale dal delicato pensiero emotivo che, i pastori, con amore e generosità consegnavano come promessa di un sentimento autentico, autentico proprio come l’Abruzzo che con la sua tradizione esalta con forza la gentilezza dell’animo umano.