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Il Co.S.P. denuncia criticità nei penitenziari abruzzesi: si istituisca un provveditorato ad hoc

Antonio Rico di Antonio Rico
4 Febbraio 2020
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L’Aquila. “Nelle ultime ore, diverse criticità si sono concretizzate nei penitenziari dell’Abruzzo e del Molise, ovvero in quelle sedi in cui si percepisce l’assenza di una struttura dipartimentale e di coordinamento, stante l’assenza di un Provveditorato e la “dipendenza chilometrica” delle carceri abruzzesi e molisane dal Lazio”, evidenzia la nota stampa del Co.S.P., coordinamento sindacale penitenziario.

“Sempre nelle ultime ore la Federazione Sindacale Co.S.P. con una nota è dovuta intervenire presso il Dirigente Generale del Provveditorato e del Ministero Centrale DAP Roma sulle criticità evidenti di sovraffollamento detentivo a Pescara e Chieti come a  Lanciano, Sulmona e Vasto,chiedendo maggiori risorse per la sede di Pescara,Chieti e  Lanciano sedi penitenziarie maggiormente  aggravate dagli ultimi arrivi. Alcune sedi di queste, ospitano anche detenuti affetti da patologie particolari che originariamente venivano trattate in ex OPG ma che oggi trovano rifugio dipartimentale presso le Carceri a regime normale con grave pregiudizio per la sicurezza e per la sanità tratta mentale degli stessi. E’ a tutti noto che reclusi con patologie di questa natura non possono e non devono essere ospitati in condizioni detentive normali o al peggio, presso case di lavoro come quella di Vasto,Pescara,Chieti  e Lanciano”.

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“Nonostante le ripetute denunce del sindacato – afferma l’organismo di rappresentanza – gli appelli restano inascoltati nonostante le innumerevoli segnalazioni di episodi di violenza contro gli Operatori della sicurezza. La Federazione del Coordinamento Sindacale Penitenziario ha in diverse circostanze lamentato il sovraffollamento delle carceri molisane e abruzzesi a causa della presenza di numerosi reparti detentivi tra i quali quelli di recente inaugurazione oggi il Penitenziario di Pescara un Carcere con 400 detenuti contro una capienza regolamentare di 200 posti letto di cui 60 psichiatrici contro una capienza di solo 7 posti, Chieti e Lanciano ospita circa 300 reclusi,per l’esattezza 290 contro una Dotazione Organica della Polizia Penitenziaria di appena 120 unità e di un Comparto Funzioni Centrali risicato numericamente e dai compiti assegnati”.

“A questa situazione si contrappone la mancanza di personale e l’eccessivo carico di lavoro con turni di servizio non tollerabili d a8 ore fisse se non addirittura in alcuni casi con straordinario raggiungono oltre le 10 ore giornaliere sebbene il DPR n.254/99 prevedeva turni di solo 6 ore giornaliere e su quattro quadranti,insomma siamo indietro di 20anni. Una situazione che finisce col compromettere i comuni standard di sicurezza oltre a determinare una scarsa qualità della vita degli operatori,come denunciato dal segretario provinciale  Palmerino Mammarella di Pescara del Co.S.P.,del segretario  Nicola Mattioli di Lanciano , del segretario Massimiliano Lembo della sede di Chieti che lamenta pari pessime condizioni di vita,una situazione rimarcata al peggio nella sede di Sulmona dal Segretario Regionale CO.S.P. Antonio Latini che lamenterebbe alla propria Federazione Generale una carenza di 80 unità di Poliziotti e 10 funzioni centrali, carenza nelle materie prime tecnologiche e di supporto ma preoccupato anche per una ipotesi non troppo lontana del rischio ferie estive anno 2019 non avendo possibilità al momento di alcun incremento degli organici ma resistendo in servizio con un  personale oramai ultra cinquantenne molti alle porte della quiescenza e delle Riforme per patologie stresso gene dovute alle incombenze multiple e ripetitive di servizio. Un grido di allarme condiviso dalla segreteria generale del sindacato autonomo.   Il sindacato sollecita ancora una volta il Ministro Bonafede,  sottosegretario Ferraresi che ha promesso nelle recenti visite in alcuni Penitenziaria d’Italia l’arrivo dai 20 alle 50 unità pur sapendo che la forza in uscita dalle Scuole SFAPP a Marzo non potrà certamente essere sufficiente alle richieste del territorio e quindi si invita  ad effettuare una visita parlamentare,il Provveditorato regionale del Lazio sede di Roma che si interessa anche dell’Abruzzo e Molise a maggiore presenza e attenzione,diversamente l’assegnazione di un provveditorato ad hoc per le due regioni stante il “fallimento” dell’accorpamento dei Provveditorati  d’Italia quale Lazio,Abruzzo e Molise; Puglia e Basilicata; Triveneto,Friuli Venezia Giulia ; Piemonte”.

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