Ucraina. L’impatto dei primi 28 giorni di conflitto sul sistema sanitario ucraino è stato “devastante”.
Oltre 1000 strutture sanitarie sono vicine alle linee di conflitto, 64 gli attacchi accertati ai centri sanitari, che hanno provocato 15 morti e 37 feriti.
Anche la vaccinazione contro il Covid-19 e quelle di routine si sono fermate.
Molti operatori sanitari sono sfollati o impossibilitati a lavorare, riferisce l’Oms che evidenzia come milioni di persone attualmente sono senza cure. All’interno del Paese si contano quasi 7 milioni di sfollati, a cui si aggiungono i 4 milioni di profughi fuggiti nei paesi vicini.
“In pratica 1 ucraino su 4 è stato sfollato con la forza, situazione che aggraverà la salute di coloro che soffrono di malattie croniche”, spiega l’Oms riferendo come, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 1 sfollato su 3 soffra di una patologia cronica.
In Ucraina alcuni ospedali sono stati riadattati per la cura dei feriti di guerra: un cambiamento necessario per far fronte all’emergenza ma che, fa notare l’Oms, “va a scapito dei servizi essenziali e dell’assistenza sanitaria di base”.
“Ho visto con i miei occhi l’eccezionale risposta umanitaria nei Paesi vicini, ma questa emergenza è tutt’altro che finita”, afferma Hans Henri P. Kluge, direttore Oms Europa. “Ci aspettiamo che più persone – principalmente donne, bambini e anziani – con esigenze sanitarie ancora maggiori vengano sfollate nelle prossime settimane”, spiega.