Ucraina. Lo dice una fonte del governo proprio nelle ore in cui il ministro degli Esteri russo Lavrov parla di un’escalation del conflitto che potrebbe sfociare in una terza guerra mondiale.
Un’ipotesi questa che la Cina dice di voler scongiurare a tutti i costi lanciando un nuovo appello per la pace. A Kiev verranno inviati carri armati del tipo ‘Cheetah’, usati per la difesa antiaerea. E si tratta di un importante punto di svolta nella politica di Berlino che sinora era stata sempre improntata alla prudenza. I dettagli della consegna, compreso il numero dei mezzi che verranno mandati, saranno resi noti in giornata dalla ministra della Difesa, Christine Lambrecht, che parlerà dalla base militare americana di Ramstein.
Intanto, 474 civili, di cui 69 bambini, sarebbero stati evacuati da Mariupol nelle ultime 24 ore, assicura il quartier generale della difesa territoriale, ripreso da Interfax, e sarebbero stati portati a Bezymenne, nel distretto di Novoazovsk. Nel complesso, dal 5 marzo a oggi, 23.461 civili sono stati fatti uscire dalla città del Donetsk più colpita dai bombardamenti. Anche il governatore del Lugansk, Sergey Gaidai, lancia un nuovo appello agli abitanti “a fuggire non appena si presenti la possibilità” e indica, su Telegram, 5 località da dove sarà tentata l’evacuazione: Severodonetsk, Lysychansk, Rubizhne, Popasna, Gorskoye.
Ma il conflitto in Ucraina diventa sempre più grave sia da un punto di vista politico, sia sul fronte bellico. Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, scrive ancora su Telegram che l’Ucraina dovrebbe essere riconosciuta “come uno Stato terrorista e il presidente Volodymyr Zelensky dovrebbe esserne ritenuto responsabile”. “Dopo aver scatenato una guerra contro il proprio stesso popolo, Kiev sta ora prendendo di mira civili di altri paesi”, spiega Volodin, intrepretando questo fatto come conseguenza del sostegno all’ideologia neo-nazista. “L’Ucraina deve essere riconosciuta come Stato terrorista e Zelensky dovrebbe esserne considerato responsabile” scrive sottolineando che quelli che sono colpevoli di complottare per “l’uccisione di giornalisti russi dovrebbero essere uccisi”. Sul terreno, continuano i bombardamenti e aumentano le vittime. La Procura generale ucraina, aggiorna il suo bollettino quotidiano dicendo che dall’inizio dell’invasione sono morti 217 bambini e ne sono stati feriti 391.
Il centro di trasmissione della radio russa è stato colpito ed è saltato in aria in Trasnistria, come riferisce la Tass. Secondo l’intelligence britannica, la città di Kreminna (est) sarebbe nelle mani di Mosca e si registrano pesanti combattimenti a sud di Izium (est), mentre le forze russe cercano di avanzare verso le città di Sloviansk e Kramatorsk da nord e da est. Le forze ucraine starebbero preparando la difesa di Zaporizhzhia in vista di un possibile attacco russo dal sud che in realtà sarebbe già cominciato. Per l’esattezza si parla già di “tre attacchi aerei” da stamattina e del sorvolo a bassa quota di missili “sopra la centrale nucleare di Zaporizhia”. Mosca invece parla di nuovi bombardamenti ucraini sull’insediamento di Golovchino del distretto di Grayvoronsky nella regione russa di Belgorod che era già stato colpito dalle bombe di Kiev il 19 aprile, provocando il ferimento di tre residenti. Segnalati ancora bombardamenti ucraini, sempre nel Belgorod, nei villaggi di Nekhoteyevka e Jouravliovka: la regione dell’estremo occidente russo che confina a ovest e sud con l’Ucraina. Kiev invece accusa i russi di aver “aperto il fuoco sui civili per 17 volte nelle ultime 24 ore” nella regione di Lugansk. Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergi Gaidai, ripreso da Ukrinform, i “combattimenti continuano a Popasna e Rubizhne” e le comunità di “Popasna, Lysychansk e Hirske sono quelle che sono state colpite in modo più pesante”.