L’Aquila. Costretto a essere legato in classe mani e piedi, sollevato dalla sedia, poi fatto cadere a terra, con lanci di oggetti in volto e con frasi offensive, il tutto in assenza degli insegnanti. È il grave episodio di bullismo accaduto all’interno dell’Istituto Agrario Ottavio Colecchi, nel polo scolastico di Colle Sapone all’Aquila, che ha portato il procuratore capo presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila, Roberto Polella, a chiedere per tre ragazzi (all’epoca dei fatti minorenni) il processo. Secondo le indagini della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, gli atti si sarebbero protratti per circa un anno. Nelle mani del procuratore capo che segue direttamente la vicenda proprio per la gravità dei fatti contestati, sono stati consegnati i documenti che inchioderebbero i compagni di scuola del minorenne. Per via delle violenze, la giovane vittima ha fatto ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso e giudicato guaribile in una settimana. Secondo l’accusa, gli atti di bullismo avrebbero portato come conseguenza un “perdurare dello stato di ansia ed un fondato timore perla propria incolumità” da parte del minorenne che ha rifiutato di andare a scuola. “La scuola c’era, c’è e c’è stata!”. Lo assicura la preside dell’istituto superiore “ColecchiDa Vinci” dell’Aquila, Serenella Ottaviano, replicando al provvedimento del tribunale dei Minorenni. La dirigente scolastica rimarca che durante gli episodi erano presenti due prof che sono prontamente intervenute, che sono state attivate tutte le filiere previste in questi casi e che “la famiglia del ragazzo, nonostante avesse sporto denuncia, ha incontrato più volte, nell’ufficio della dirigente scolastica, i ragazzi bulli e i genitori di questi ragazzi, i quali hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi, anche in modo crudo ed emotivamente duro, all’inizio, ma alla fine dei tre incontri, addirittura, stringersi la mano!”.