Pescara. “In Abruzzo bisogna puntare su quelli che sono i due pilastri della nostra economia, la componente industriale da un lato e la componente ambiente e turismo dall’altro, che, seppur ancora da valorizzare, potrebbe collegarsi alla prima, perché in questa maniera facciamo in modo che anche la piccola impresa possa avere un ruolo che ancora non ha, perché oggi c’è una separazione molto forte tra grandi e piccole imprese e la caduta della domanda interna ne è una testimonianza”. E’ quanto affermato da Giuseppe Mauro, economista abruzzese , durante la presentazione del suo ultimo libro “L’Abruzzo, l’Europa e la crescita” (Carabba Editore). La presentazione si è tenuta a Pescara presso l’Università G. d’Annunzio. Hanno partecipato all’evento il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso, il vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, e il vicepresidente del Consiglio regionale Paolo Gatti. “Occorre procedere con alcune riforme fondamentali per l’Europa “ha proseguito l’esperto “perché senza riforme siamo condannati sì a una crescita, ma a una crescita asfittica, lenta. Ci sono alcune riforme da fare al più presto. Queste riforme si devono trasmettere a livello nazionale e l’Abruzzo ne risente, perché ha un tessuto economico che è rivolto verso i mercati internazionali. Il Governo regionale sta ponendo molta attenzione al problema delle riforme, soprattutto istituzionali.Una volta esaurito questo ciclo” ha osservato Mauro “bisogna passare a tutto ciò che consente di rendere questa regione più competitiva”. L’economista si è poi soffermato sul “problema del sistema bancario: nell’arco di due anni abbiamo letteralmente smarrito la componente localistica” ha concluso “Prima avevamo sei società per azioni, adesso abbiamo soltanto otto Bcc e cinquanta sportelli”.