L’Aquila. Al via le proposte e i progetti per affrontare al meglio l’arrivo dei pellegrini in occasione del prossimo Giubileo straordinario, indetto quasi a sorpresa da Papa Francesco, con inizio l’8 dicembre. La capitale e tutto l’hinterland si preparano per accogliere al meglio un flusso di grandi proporzioni di fedeli da tutto il mondo. Il sindaco Marino ha spiegato che non intende avviare grandi opere e che sta valutando un’accelerazione dei progetti sui trasporti e dice: “poche settimane fa abbiamo firmato un protocollo con le Ferrovie italiane per collegare meglio alcune aree di Roma, dove la rete ferroviaria esiste già ma non è utilizzata come potrebbe essere, per i trasporti all’interno della città”. Per Marino, dunque, in vista del Giubileo straordinario deve essere affrontato in via prioritaria questo aspetto. Anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, sta studiano un piano per l’inserimento strategico del capoluogo in questo imperdibile appuntamento che, dice il sindaco: “con il primo, piccolo e raccolto, Santuario di San Giovanni Paolo II, con i suoi richiami turistici ed un processo della ricostruzione che sta restituendo edifici splendidi, potrà comunque giocare un ruolo in questa grande festa. Sin dalla prossima settimana converrà cominciare a sedersi intorno ad un tavolo”. La nostra regione dunque può esercitare un ruolo di primo piano in questa preziosa occasione. Ma esiste un’idea? Un progetto? Un programma? I nostri amministratori stanno studiando una proposta di accoglienza? Come può il nostro territorio, a vocazione turistica, a due passi da Roma, approfittare di questa opportunità, per dare slancio all’economia e spingere verso l’uscita dalla crisi? Niente grandi opere e più collegamenti con servizi efficienti, dice il sindaco Marino, ben detto, aggiungiamo noi. E allora perché non iniziare proprio da un potenziamento dei collegamenti con la capitale? Perché non lavorare seriamente per valorizzare la linea ferroviaria Roma Pescara? Dal Tirreno all’Adriatico, in un percorso veloce ricco di storia, di cultura, di paesaggi mozzafiato, dal mare alla montagna, passando per i tanti luoghi di culto e di preghiera di una regione che ha molto da offrire, ma che troppo spesso non riesce a vendere le proprie bellezze. Ancora un’opportunità, ancora un appello, con la speranza che non resti voce di chi grida nel deserto. (g.r.)