L’Aquila. Le strade del pane si muovono tra vicoli nascosti ed aie, forni e mulini, rivivono nella manualità sapiente delle anziane massaie e nei racconti da tramandare. Si è conclusa ieri a Barisciano la serie di eventi organizzati dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) in alcuni paesi della conca aquilana, in occasione delle “Giornate di Primavera”. “Per le strade del Pane” ha coinvolto, nei due giorni di sabato e domenica, i Comuni di San Demetrio, Poggio Picenze, Ocre, Pescomaggiore, Barisciano e frazioni (Petogna, Villa, San Martino). Il pane fu per secoli l’alimento essenziale di quelle comunità tradizionali di contadini e agricoltori di cui ancora i nostri nonni serbano ricordo. L’obiettivo è di riscoprire le piccole perle nascoste nei centri storici minori dell’aquilano, ripercorrendo in particolare le “strade” della panificazione, che confluiscono nel luogo del forno pubblico; in questo discorso rientra ad esempio la restaurazione di un forno in disuso da anni da parte dell’associazione San Valentino Onlus. Traspare contentezza nelle parole di Anna Maria Ximenes, una degli organizzatori dell’evento: “Sono molto soddisfatta di questa collaborazione di tutti i paesi. E’ stato un progetto bello perché le persone hanno partecipato, in ogni luogo c’è stato movimento, c’è stata proprio quella socialità che cercavamo con questo progetto: ricreare quel senso di comunità che è necessario ritrovare in un periodo abbastanza triste per il nostro territorio, quello del dopo terremoto”. Ma i veri protagonisti dell’iniziativa sono stati senz’altro i centosei “Apprendisti Ciceroni”, ragazzi e ragazze che per due giorni hanno guidato i cittadini nei vari itinerari, fungendo da giovani guide al loro territorio, in un lavoro avviato nelle stesse scuole coinvolte. “I ragazzi hanno lavorato seriamente, grazie all’aiuto di persone competenti hanno avuto la possibilità di studiare documenti d’archivio; un lavoro impegnato sulla conoscenza del proprio territorio, sui processi della panificazione, sulla storia del pane, dei forni, leggendo documenti oppure ascoltando i racconti delle persone più anziane: da una parte l’aspetto scientifico, dall’altra una tradizione orale che non può andare dispersa”. Questo viaggio tra i luoghi legati alla coltivazione dei cereali ha consentito la riscoperta dei borghi coinvolti, con particolare riferimento alla bellezza paesaggistica di Picenze e Pescomaggiore, abbelliti in questo periodo dai mandorli in fiore, alla pietra bianca di Poggio Picenze, alle Chiese di S. Demetrio, al valore urbanistico e architettonico di Barisciano, di cui sono stati ripercorsi la fontana monumentale ottocentesca, la chiesa medievale di Santa Maria di Capo di Serra e la piazza di uno dei quattro antichi forni del paese, su cui campeggia un’antica incisione. Il pubblico ha poi avuto modo di assaggiare pizze appena cotte, biscotti e pan di spagna, prodotti che ancora oggi affollano i banchi dei nostri fornai, colleghi di quei panettieri che per secoli sfamarono i nostri antenati. @DiegoRenzi