Farindola. I carabinieri della compagnia di Penne hanno arrestato in flagranza di reato due uomini, di 33 e 69 anni, residenti in provincia di Pescara. Nella tarda mattinata di sabato 3 giugno i due malviventi si sono presentati in un’abitazione di Farindola: mentre il 69enne attendeva in auto, il giovane, qualificandosi come dipendente di Poste Italiane, ha tentato di entrare all’interno della casa abitata da una coppia di anziani. Il modus operandi era il classico: cartellina alla mano, fare affabile e portamento impeccabile. Il pretesto? La surreale sostituzione del libretto postale scaduto, scusa questa che spesso riesce a convincere le povere vittime a far entrare all’interno delle loro case queste persone che, senza scrupoli, arraffano tutto quello che trovano a portata di mano.
Non questa volta però, dove sull’uscio di casa la lucida e furba ottantenne ha immediatamente capito che si trattava di un meschino tentativo: le richieste insistenti sui nomi del marito e dei figli l’hanno insospettita e, nonostante l’ostinazione del truffatore, che paventava l’ipotetica possibilità di non riuscire più a percepire la pensione, rimaneva calma ed evitava di aprire le porte di casa sua. L’uomo quindi è andato via, salendo a bordo dell’autovettura condotta dal suo complice. La signora non ci ha pensato un attimo su: appena chiusa la porta, ha telefonato alla centrale operativa della locale compagnia, segnalando il fatto e fornendo una precisa e minuziosa descrizione dei fatti e delle persone che, poco prima, avevano tentato di accedere all’interno della propria casa.
Sono quindi scattate le ricerche di questa auto che, dopo pochissimo tempo, è stata rintracciata da una pattuglia del comando stazione di Civitella Casanova. La descrizione fornita dalla signora, sulla marca e sul colore della macchina, non ha lasciato dubbi ai militari, prontamente intervenuti, che hanno notato, inoltre, che le targhe dell’auto segnalata erano palesemente contraffatte e che i due possedevano vari strumenti atti ad aprire e forzare serrature. Le immediate indagini, promosse presso la compagnia carabinieri di Penne dal locale comando stazione, grazie alle precise indicazioni fornite dalla signora, non hanno dato adito a dubbi: erano stati i due fermati a tentare di entrare a casa della vittima.
Per i due, quindi, sono scattate le manette per i reati di tentato furto in abitazione, possesso ingiustificato di grimaldelli e falsità materiale. Gli arrestati, assolte le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della Compagnia di Penne, in attesa della convalida dell’arresto prevista per domani lunedì.
Nei mesi scorsi con lo scopo di prevenire questi reati, che ingenerano nelle vittime un forte senso di frustrazione, sono stati organizzati degli incontri con gli anziani con lo scopo di riuscire a fornire fondamentali consigli pratici che aiutino ad evitare di rimanere vittime di truffe o di essere coinvolti in situazioni potenzialmente pericolose. La diffidenza davanti a casi del genere, le segnalazioni tempestive e la presenza costante sul territorio delle pattuglie sono il viatico concreto per assicurare alla Giustizia gli autori di questi sgradevoli reati, che sfruttano la buona fede dei poveri anziani delle nostre comunità che, purtroppo sovente, cadono nella loro trappola. Oggi, però, raccontiamo un’altra storia.