L’Aquila. Liberi tutti, ma solo a determinate condizioni. Tracciamento dei turisti, controlli con termoscanner, prenotazioni e questionari. Da domani ci si potrà spostare tra le regioni. L’Italia con la “serratura aperta”, ancora divisa tra chi oscilla per una più rapida ripresa economica e chi per la lenta cautela della salute, resta un rebus per i tanti turisti o semplici cittadini che si sposteranno tra le regioni. Con il nuovo step, a partire da domani, sparirà di sicuro l’autocertificazione, ma in generale rimarranno i divieti di assembramenti, di togliere la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto. Resta anche l’obbligo del distanziamento sociale e la quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi. Agli spettacoli all’aperto potranno assistere al massimo mille persone, 200 nelle sale al chiuso.
Per il resto tutto cambia e in modi diversi: le stesse Ferrovie dello Stato si preparano alla ripresa degli spostamenti in tutto il Paese: diventano 80 le Frecce, 48 gli Intercity e 4653 le corse regionali in circolazione. Ma stazioni e scali restano sorvegliati speciali: primi tra tutti Termini e gli aeroporti di Roma, dove saranno rilevate le temperature corporee. Sarà potenziato il contact tracing mentre i casi sospetti saranno indirizzati ai drive-in per possibili test, ma, ad esempio, la Regione Lazio auspica anche il “tracciamento a livello nazionale”.
Dall’8 giugno in Abruzzo arriva l’App Immuni: dopo settimane di dibattito e ritardi, al via il test sull’app Immuni che riceve anche il via libera del Garante per la Privacy. Sarà sperimentata, oltre all’Abruzzo, in Puglia Marche e Liguria ed è scaricabile sui negozi digitali di Apple e Google. Ci vorrà poi qualche altro giorno affinché l’applicazione potrà essere operativa per tutti a livello nazionale. Mentre incombe una minaccia informatica: una mail che promette di far scaricare un file chiamato Immuni in realtà cripta i dati del telefono e chiede un riscatto. “Si tratta di un innovativo supporto tecnologico che si affianca alle iniziative già messe in campo dal Governo per limitare la diffusione del virus Covid-19. È stato sviluppato nel rispetto della normativa italiana e di quella europea sulla tutela della privacy”, spiegano in una nota congiunta i ministeri Salute, Innovazione e la presidenza del Consiglio.
“Abbiamo dato la disponibilità della Regione alla sperimentazione di Immuni, nello spirito di leale collaborazione istituzionale che deve ispirare i rapporti tra i vari livelli dello Stato, tanto più in una situazione di emergenza”, ha spiegato il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, “come concordato con i ministri Speranza, Pisano e Boccia, abbiamo atteso il rilascio del parere ufficiale del Garante per la protezione dei dati personali, al fine di tutelare fino in fondo i diritti dei cittadini. Nel frattempo gli uffici competenti per la Prevenzione sanitaria e i Sistemi informatici hanno messo a punto l’interfacciamento delle relative piattaforme”.
“Mi auguro che la sperimentazione vada a buon fine e che questo strumento possa dimostrarsi efficace, anche se è forte il timore che il ritardo con cui si sta partendo e le tante incertezze sul suo funzionamento possano ostacolarne l’avvio e pregiudicarne l’efficacia. L’Abruzzo”, ha concluso il governatore d’Abruzzo, “non si tira indietro e anzi si dimostra una volta di più in prima fila nella lotta al coronavirus”.