L’Aquila. Ludoteche e parchi gioco rischiano di non risollevarsi dopo l’emergenza Coronavirus e su una stima di oltre 2.500 realtà che muovono una forza lavoro di 20 mila persone, il 50% è a rischio chiusura. Lo sostiene, in una nota, il gruppo nazionale ‘Parchi Gioco e Ludoteche Italia’ che partito dalla Lombardia con un’ottantina di adesioni, riunisce ora 620 attività in tutta la Penisola. “Eppure potrebbero essere sfruttate”, sostengono, “proprio per aumentare l’offerta di servizi alle famiglie che, durante l’estate, dovranno fare i conti con le limitazioni ai centri estivi, mentre i genitori riprenderanno a lavorare”. Per sensibilizzare sulle difficoltà del settore hanno inviato lettere prima al governatore della Lombardia Fontana, poi al premier Conte e alla ministra Bonetti.
“Abbiamo scritto”, spiega Cinzia Castellazzi, titolare di una ludoteca di Trezza sul Naviglio che all’inizio di marzo dato il via con alcuni colleghi alla creazione del gruppo, “per chiedere innanzitutto regole certe, protocolli per la riapertura e interventi di sostegno economico. Ma non solo abbiamo lanciato la proposta di assumere un ruolo fondamentale nella realizzazione dei centri estivi: le nostre strutture, da sempre destinati ad accogliere in sicurezza i bambini, possono essere messe a disposizione per questo servizio. Le scuole e gli spazi tradizionali non saranno sicuramente sufficienti per ottemperare alla necessità del distanziamento sociale, quindi possiamo affittare i nostri spazi, oppure possiamo organizzare”, concludono, “noi direttamente le attività, grazie alle professionalità che sappiamo mettere in campo”.