L’Aquila. Sos sanità: “Misure straordinarie per evitare il collasso dell’intera sanità ospedaliera” e “un aumento della spesa corrente per un adeguamento degli organici, sia in Pronto soccorso che nei reparti, insieme con l’aumento dei posti letto ordinari”. Lo chiede il segretario nazionale uscente del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, Carlo Palermo, nella sua relazione al 25° Congresso Nazionale dell’Associazione in corso a Napoli. Ma, avverte, servono “interventi strutturali, non provvedimenti tampone”, allo scopo di “evitare che il diritto alla salute venga affidato alla carta di credito oltre che al luogo di residenza”.
“La sottrazione progressiva e inesorabile di risorse umane ed economiche alla sanità pubblica ha lasciato aperta la sola porta dei Pronto Soccorso (Ps) per garantire il diritto a curarsi e ad accedere in poche ore ad accertamenti diagnostici. In che condizioni per pazienti e medici e infermieri, costretti a vivere lo stesso dramma su fronti contrapposti, è sotto gli occhi di tutti”, afferma Palermo. Gli ospedali, rileva, “sono diventati i più grossi ammortizzatori sociali del Paese, simbolo del profondo malessere in cui sta precipitando il Ssn”, e la crisi dei Pronto Soccorso “ha la sua prima causa nel fenomeno della lunga attesa (il cosiddetto boarding) di un posto letto che non c’è a causa dei tagli”. Negli anni 2000, osserva il segretario nazionale, “l’ospedale è stato praticamente svuotato, ridotto ad un ‘ospedale minimo’ “. La “tempesta perfetta si è poi scatenata quando il lavoro in PS, caratterizzato da stress psico-fisico e numerosi turni di notte e nel weekend, è diventato gravoso per i medici oltre i 50 anni e non più attrattivo per i giovani”.
Migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali; aumentare le retribuzioni; attribuire un nuovo stato giuridico alla dirigenza sanitaria e introdurre il contratto di formazione/lavoro per gli specializzandi. Procedere poi con le assunzioni, completare la legge sulla responsabilità professionale e assumere il contratto di lavoro come strumento di innovazione del sistema. Sono queste, in sintesi, le proposte del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed per far compiere alla sanità italiana un salto in avanti e “contro la crisi del Servizio sanitario nazionale”. A presentarle è stato il segretario nazionale uscente Carlo Palermo, nella sua relazione al 25/mo Congresso del sindacato che si è aperto oggi a Napoli. Per l’Anaao “chiunque voglia rilanciare la sanità pubblica” deve comprendere che “non solo moneta, non solo cemento e tecnologia, ma il valore del lavoro e delle competenze sono fondamentali per lo sviluppo di un sistema complesso come quello sanitario” e che “i Livelli essenziali di assistenza LEA sono i medici, le loro competenze e conoscenze”.
L’Anaao ha quindi pensato a un piano in 7 punti per invertire la rotta, partendo dal miglioramento delle condizioni del lavoro ospedaliero e dalla costruzione di un sistema “che privilegi, anche per la carriera, i valori professionali rispetto a quelli organizzativi e aziendali”. Per il sindacato occorre poi “riformare lo stato giuridico della dirigenza medica e sanitaria, nel segno della dirigenza ‘speciale'”, rafforzandone l’autonomia e valorizzandolo anche attraverso forme di partecipazione ai modelli organizzativi ed operativi. L’Anaao chiede inoltre di aumentare le retribuzioni e di detassare gli incrementi contrattuali e il salario accessorio. Per il sindacato è poi fondamentale introdurre il contratto di formazione/lavoro per gli specializzandi e riformare la formazione post laurea. Quindi attuare “forti politiche di assunzioni” che “recuperino i tagli del passato” ed “escludano il precariato, eterno e non contrattualizzato”. L’Anaao chiede poi di “completare la legge sulla responsabilità professionale”. Infine di “assumere il contratto di lavoro come strumento di innovazione del sistema e di governo partecipato”.