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Elezioni, Di Pangrazio scrive a Rapino: le candidature non siano motivo di scontro. Il Pd è forte se fa squadra

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
30 Gennaio 2018
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L’Aquila. Giuseppe Di Pangrazio, presidente del consiglio regionale e dirigente del Pd regionale, ha inviato una nota al segretario regionale Marco Rapino con l’intento di aprire una riflessione utile all’interno del Pd, a seguito della formalizzazione delle liste in Abruzzo. “Caro segretario, a memoria non ricordo una tornata elettorale in cui non vi siano stati momenti di tensione, duro confronto ed anche amarezza tra i militanti dello stesso Partito”, ha scritto Di Pangrazio nella lettera a Rapino, “anche con il Porcellum, nel 2013, le candidature per il Parlamento in Abruzzo furono accompagnate da un grande dibattito sui cosiddetti parlamentari “imposti” da Roma (intesa come centro politico e decisionale dei Partiti) e su chi dovesse o meno degnamente rappresentare il Paese e la Regione Abruzzo.

 

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All’epoca, non si parlò di “paracadutati” , ma di “quote” imposte dalle varie correnti del Pd. Oggi dopo cinque anni, dobbiamo registrare l’autonomia lasciata al Pd dell’Abruzzo nella scelta di individuare le candidature rappresentative del territorio, rispettando le scelte della Segreteria regionale. Scelte che potevano essere valutate con più attenzione e ascoltando ancora meglio le comunità provinciali ma è innegabile che vi sia stata una svolta nel metodo di selezione delle candidature rispetto al passato. Così come è vero che l’attuale legge elettorale pone il cittadino in mezzo al guado lasciando uno spiraglio di rappresentanza (voto diretto al candidato, se così si può dire) solo attraverso i collegi uninominali dove vince il candidato che interpreta meglio il proprio territorio. Voglio ancora sottolineare che in Abruzzo si è fatto un lavoro autonomo, per accettare una sfida che si presenta dura e complicata. E’ comprensibile che qualcuno nel nostro Partito ritenga che la composizione delle attuali liste potesse essere fatta meglio, così come è da rispettare chi rivendica il duro lavoro fatto a Roma per “incassare” le attuali designazioni. Sarà il cittadino elettore il 4 marzo a riconoscere se in Abruzzo il Pd ha messo in campo un ragionamento per selezionare la squadra migliore per garantire la rappresentatività di cui l’Abruzzo ha bisogno in Parlamento. Ora dobbiamo far comprendere appieno ai cittadini abruzzesi le proposte messe in atto dal Governo nazionale e regionale a favore delle nostre comunità. Auspico che da domani in ogni comune ed in ogni angolo dell’Abruzzo, il Partito ritrovi la coesione, su proposte tese a migliorare sempre di più una rappresentanza qualificata degli abruzzesi nel parlamento nazionale.”

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