Pescara. Per l’Abruzzo è stimato un calo degli investimenti in costruzioni nel 2020 del -9,7% in termini reali nel confronto con l’anno precedente a causa delle misure di isolamento di contrasto all’emergenza sanitaria, in coincidenza con i periodi di maggiore recrudescenza del virus; nello stesso anno i bandi di gara per lavori pubblici nella Regione Abruzzo hanno avuto una contrazione del 28,7% in numero ed una crescita del 15,4% in valore, rispetto all’anno precedente.
A fare l’analisi del settore è il presidente di Ance Abruzzo, Antonio D’Intino. “Il settore delle costruzioni in
Abruzzo rappresenta – spiega in una nota – in termini di investimenti l’11,1% del PIL regionale ed in termini di
occupazione il 24,1% degli addetti nell’industria e il 7,1% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività
economica. La pandemia è stata una vera e propria doccia fredda perché ha indebolito fortemente il lieve aumento degli investimenti in costruzioni dopo una lunga e pesantissima crisi, in atto dal 2008, che aveva ridotto i livelli produttivi di circa un terzo. Tra il 2008 ed il 2018 sono uscite dal mercato circa 4mila imprese di costruzioni (-25,7%). Attualmente, ne risultano sopravvissute 11.335 con una dimensione media di 2,9 addetti”.