Amatrice. “Scappa, curri, va a la scola!”. E’ questo l’invito ai ragazzi che compare sulle mura perimetrali dell’istituto “Romolo Capranica” di Amatrice. L’invito invece sarebbe dovuto essere al contrario, a fuggire, visto che quella scuola è distrutta. Per fortuna che era estate e che era di notte. Altrimenti per i 230 alunni e studenti della scuola dell’infanzia e del liceo provenienti dalle 69 frazioni del paese le conseguenze sarebbero state drammatiche. La scuola è crollata in più punti, diverse ali si sono sgretolate come un castello di sabbia. Eppure quella doveva essere una scuola sicura.
La Regione Lazio ed il Comune di Amatrice avevano stanziato circa 500mila euro per interventi che venivano definiti a modi propagandistici come “sontuosi”. Sontuosi probabilmente lo erano pure, ma la scuola è crollata.
Eppure dopo il terremoto dell’Aquila arrivarono i sopralluoghi e i tecnici nel 2009 dissero che era tutto ok. Ci furono comunque degli interventi antisismici nel 2012 proprio per adeguare la struttura alla normativa che nel frattempo era stata modificato. Nel 2013 ci furono altri controlli a causa di una scossa e la scuola venne definita, sempre dai tecnici, sicura. Il sindaco ricevette anche dei complimenti per il lavoro svolto. Ora però è stata aperta un’inchiesta per accertare responsabilità. Visto che i tecnici erano deputati a controllare, chi dovrebbe controllare i tecnici? Se non ci si può fidare neanche di chi dovrebbe trasmettere fiducia, quale è a soluzione? Siamo veramente rassegnati a subire passivamente il terremoto? @pietroguida