Teramo. Continua senza sosta la corsa per fronteggiare la minaccia di Ebola. Anche gli abruzzesi scendono in campo con il gruppo di ricerca dell’Università di Tor Vergata guidato dall’abruzzese Gaetano Marrocco ha messo a punto un cerotto che misura la febbre trasmettendo i dati a distanza grazie ad una antenna e che potrebbe essere usato negli aeroporti. “Abbiamo scritto al Ministero della Salute per avere un incontro – spiega Marrocco, originario di Notaresco (Teramo) -. Vorremmo sviluppare l’idea e metterla a disposizione di istituzioni e industrie”. I controlli vanno fatti alla partenza, nei Paesi dell’Africa occidentale, più che all’arrivo. Il sensore di temperatura integrato nel microchip presente nel dispositivo rivela variazioni di un quarto di grado fino a 65 gradi. Il cerotto, che è resistente all’acqua e traspirante, si può applicare, per esempio, sul braccio e non è sempre attivo: entra in funzione quando si trova in un campo elettromagnetico e invia informazioni solo se interrogato. Un importante passo avanti per scongiurare il diffondersi su scala planetaria di un’epidemia che già ha fatto tante vittime e rischia di far perdere il controllo. (g.r.)