Sulmona. L’esame del Dna ha confermato che è di Giuseppe Colabrese, il corpo senza vita ritrovato in un dirupo a Romito Magra nello Spezzino. Gli esami confermano dunque la piena compatibilità tra il profilo genetico del 27enne di Sulmona, scomparso in Liguria nei primi giorni di agosto, e quello dei genitori Luciano ed Annarita. Gli esami sono stati eseguiti nei laboratori dell’ospedale Sant’Andrea alla Spezia dove i genitori del ragazzo si erano recati giorni fa per sottoporsi all’esame del Dna. Ora però c’è da capire come Giuseppe sia morto. Gli inquirenti, sin dal primo momento del ritrovamento del corpo senza vita, hanno avviato un’indagine per omicidio volontario. Il fascicolo si trova sulla scrivania del pubblico ministero della Procura della Spezia Claudia Merlino. La prossima mossa degli inquirenti sarà un nuovo esame sulla salma. In particolare, già da lunedì, l’anatomopatologo Susanna Gamba, nominata dalla Procura della Spezia, e Sergio Scalise Pantuso, medico legale scelto dalla famiglia Colabrese, dovrebbero ritrovarsi nell’ospedale della città ligure per un esame specifico sulle ferite alla testa di Giuseppe. Indagine che dovrebbe fornire un altro tassello nella ricostruzione del giallo sul giovane partito il primo agosto per la Liguria e finito nel bosco dov’è stato trovato giorni fa. Capire quando e da cosa sia stato provocato il colpo alla testa è decisivo per stabilire se sia stato un colpo inferto da qualcuno o se, invece, la ferita possa essere riconducibile a una caduta accidentale. Intanto, nella zona del ritrovamento, gli inquirenti hanno fatto un altro sopralluogo poco prima di conoscere il risultato del Dna.