L’Aquila. L’Abruzzo sarà tra le regioni più colpite dall’ondata di maltempo che sta per abbattersi sull’Italia. La protezione civile regionale ha lanciato l’sos ai sindaci del territorio consigliandogli di attrezzarsi per un’eventuale peggioramento della situazione. Intanto c’è stata una riunione operativa tra Regione, Prefetture, Protezione civile regionale e Province, per fare il punto sulla gestione di eventuali emergenze che dovessero verificarsi in Abruzzo a causa dell’ondata di maltempo. Nel corso dell’incontro l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla viabilità. Le amministrazioni provinciali hanno sottolineato come i rispettivi piani neve (che la Regione ha cofinanziato con 550mila euro) siano stati predisposti per tempo: i mezzi di proprietà sono già stati dislocati nei punti nevralgici del territorio e sono state firmate le convenzioni con una serie di ditte private pronte a intervenire in caso di necessità. Le scorte di sale sono state posizionate nei consueti punti di stoccaggio e sono stati stipulati accordi di collaborazione tra Province e diversi Comuni per la gestione di alcuni tratti stradali strategici che vanno mantenuti liberi per assicurare la circolazione viaria in sicurezza.
I primi fiocchi di neve sono caduti imbiancando l’Aquilano e la Marsica. Sarà la prima di quest’inverno, ma non l’unica: l’ondata di gelo siberiano che domenica sera arriverà anche in Italia sarà seguita, entro la prima metà di marzo, da un’altra irruzione di aria molto fredda che porterà nuovamente le temperature sotto lo zero. “L’indebolimento del vortice che si trova sopra il Polo Nord, causato dal riscaldamento della stratosfera – spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr – provocherà, da sabato, una discesa di aria gelida, accompagnata da venti di Buran provenienti da Nord-Est, che si riverserà sull’Europa, interessando da domenica sera anche l’Italia. Gli effetti di questo fenomeno in Italia si avranno fino a giovedì, con minime anche di -9 gradi”. La debolezza del vortice polare potrebbe inoltre provocare un’altra ondata di gelo entro la metà di marzo. “L’aria fredda – aggiunge Gozzini – potrebbe scendere sulla Siberia o direttamente sull’Europa. Anche in questo caso avremo temperature minime sotto lo zero, ma l’intensità del fenomeno potrà essere valutata nei prossimi giorni”. Certa è invece l’intensità dell’ondata di gelo in arrivo in Europa, Italia compresa, paragonabile a quella del febbraio 2012 o del 1985. Le Regioni adriatiche, dalle Marche alla Puglia, saranno le più colpite dal freddo con nevicate anche sul mare. In queste regioni le temperature minime potranno raggiungere i -9.
In Italia il gelo minaccia anche l’agricoltura: a rischio a causa delle temperature rigide attese, secondo l’Alleanza Cooperative Agroalimentari, sono il 35% tra gli alberi da frutta già in fiore e gli ortaggi invernali a foglia. L’arrivo delle precipitazioni è invece una buona notizia per i bacini idrici ancora sotto il livello abituale, e che negli ultimi sette anni in Italia hanno perso il 50% delle loro riserve.